Piccole riflessioni su quanto accade.
Da coloro che hanno incarichi istituzionali mi aspetterei serietà, compostezza, ragionamenti pacati, proposte realistiche e praticabili. Ciò non esclude che, ove occorra, non si possano contestare, anche con fermezza, decisioni altrui che appaiono sbagliate e insufficienti. Purtroppo, vedo che spesso ciò non accade.
Vi è una poco nobile gara a chi la spara più grossa, a chi strepita maggiormente, a chi inveisce meglio, magari in modo volgare.
Assistiamo all'uso strumentale della emergenza sanitaria per condurre campagne elettorali a futura memoria.
Si fa leva sugli istinti e sugli umori irrazionali di una parte, purtroppo non residuale, di cittadini.
Tanti piazzisti, pochi statisti.
Il Governo, peraltro, dovrebbe uscire dalla incertezza e approssimazione delle prime settimane.
Mi rendo conto che nessuno era preparato a quanto accade, ma adesso non vi possono più essere attenuanti. Nel rapporto tra le varie istituzioni e le forze politiche occorrono dialogo e collaborazione nell'interesse collettivo.
La conflittualità permanente ed esibita appartiene alla fase infantile e irresponsabile
dello sviluppo della persona.
È chiedere troppo che i governanti siano adulti?
Con il passare dei giorni vedo crescere l'angoscia, la rabbia e il senso di impotenza in larghi strati della popolazione. Alle difficoltà psicologiche si aggiungono quelle economiche.
Temo possibili rischi per l'ordine pubblico e per la tenuta democratica del Paese.
Chi ha il compito di intervenire intervenga. Concretamente.
Prima che sia troppo tardi.
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2020-03-27 15:58:25
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