In questo periodo di emergenza sanitaria, spesso si discute su quando apriranno le scuole. Si fanno tante previsioni, tra le più disparate quasi al limite della profezia. Il mondo scolastico, per evidente ragioni, vorrebbe presto tornare alla sua versione più tradizionale, riprendendo la socialità, che è un elemento fondante la crescita degli alunni.
In questa fase così complessa il modo scolastico, grazie alla tecnologia, continua la sua attività con la didattica a distanza, cercando di mantenere un filo diretto con i ragazzi e di offrire un incoraggiamento anche sotto l’aspetto psicologico. Dal 2015 ogni scuola deve avere nel proprio organico un Animatore Digitale, che in base alle previsioni di legge ha una serie di mansioni fondamentali per lo sviluppo del Piano Nazionale Scuola Digitale.
Questa figura per l’ITET “Tomasi di Lampedusa” di Sant’Agata Militello, diretto dalla Dirigente Antonietta Emanuele, è ricoperta dal docente di matematica Prof. Antonino Casto.
Professore, insieme al suo staff, avete avuto un carico di lavori imprevedibile. E’ stato difficile organizzare tutto in breve tempo?
“Appena emanato il DPCM del 04 marzo 2020, la DS Prof.ssa Antonietta Emanuele ha convocato il suo staff per valutare le misure da attivare, in modalità di didattica a distanza, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole. Anche se ognuno di noi si rendeva conto della gravità della situazione, nessuno osava pensare che, nel giro di poco più di una settimana, la nostra scuola avrebbe dovuto implementare e avrebbe messo a disposizione della comunità scolastica, un ambiente di apprendimento in grado di sostituire, e non soltanto di supportare, la quotidiana attività didattica. L’ambiente di apprendimento a cui il PNSD fa riferimento, prevede l’organizzazione complessiva degli spazi fisici, virtuali e relazionali nei quali l’apprendimento ha luogo ma, in questo contesto di emergenza, non si poteva e non si è potuto considerare alcun spazio fisico se non, per ognuno di noi (docente o studente), quello della propria abitazione.
Nella stessa sede si è deciso, quindi, di organizzare “G Suite for Education”, la suite di app Google gratuite, realizzate appositamente per le scuole per stimolare l’apprendimento, ed efficaci, come Classroom, per la gestione delle classi e dei lavori individuali di tutti gli studenti. La struttura tecnologica e organizzativa esisteva già dal mese di Maggio del 2017, da quando cioè la nostra scuola ha attivato “G.Suite for Education” ma, bisognava adeguarla alle necessità dettate dall’emergenza Covid-19 ed alle conseguenti restrizioni di “distanziamento sociale”. Importante è stato, e lo è tutt’ora, il lavoro svolto in team, e in Smart Working – h24 – da me e dalle colleghe Ketty Consolo, Antonella Sciotto e Rossana Saladino. Anche se, nel corso dell’ultimo triennio, sia dalla nostra scuola, nell’ambito delle attività previste dal PNSD d’Istituto, che dalla Scuola polo della Rete di Ambito sono stati proposti, vari corsi di formazione sul cloud computing e sull’uso degli strumenti di didattica digitale, la difficoltà maggiore è stata quella di fornire, a tutti i docenti e a tutti gli studenti, tutte quelle indicazioni operative necessarie per l’attivazione degli account individuali, per l’accesso alle classi virtuali di “Classroom”e agli strumenti di comunicazione sincrona”.
Come stanno rispondendo i ragazzi con questa modalità cosi innovativa?
“Senza dubbio positivamente !! .. e non è soltanto il mio parere, ma è anche ciò che emerge dagli interventi dei coordinatori delle singole classi in occasione dei briefing online, che la Dirigente sta organizzando periodicamente al fine di effettuare un continuo monitoraggio ed un’analisi sulla partecipazione degli studenti alle attività proposte dai docenti in modalità di DAD”.
Cosa è stato previsto per i ragazzi con disabilità o senza la dotazione tecnologica necessaria?
“Abbiamo prestato particolarmente attenzione anche all’inclusione. Gli studenti con disabilità, con DSA o con altri B.E.S. sono presenti e partecipano a tutte le attività didattiche proposte dai docenti nelle singole classi virtuali. Inoltre, all’interno delle stesse classi virtuali abbiamo previsto opportuni spazi per una didattica speciale, condivisi con tutti gli studenti della classe e curati dai Docenti di sostegno.
Per gli studenti con grave disabilità, inoltre, si sta utilizzando un ambiente online specializzato per la didattica a distanza che risponde alle necessità di individualizzazione e di personalizzazione per ognuno di loro.
Con priorità per gli studenti del tutto privi della dotazione tecnologica necessaria, per seguire e partecipare alle attività proposte in DAD, la scuola sta utilizzando le risorse economiche pervenute dal Ministero e dalla Regione Sicilia per l’acquisto di dispositivi informatici individuali da destinare agli studenti in stato di difficoltà economica e da distribuire loro in comodato d’uso gratuito, per tutto il periodo di chiusura delle scuole e di sospensione delle attività didattiche in presenza”.
Per i docenti si è trattato, anche stando da casa, di un lavoro suppletivo considerevole.
“Si, certamente!! Le attività proposte in DAD richiedono un lavoro didattico diverso da parte degli studenti e pertanto, richiedono un maggior carico di lavoro da parte dei docenti per: programmare le attività (tempi diversi rispetto a quelli previsti per una didattica in presenza) ed in particolare: per progettare e preparare digitalmente i materiali da condividere con gli studenti al fine di proporre loro un lavoro didattico che li impegni in attività da poter svolgere autonomamente e con i mezzi/strumenti tecnologici a propria disposizione. Per ogni attività proposta, inoltre, diventa necessaria, con fine formativo, la lettura e la correzione di tutti i compiti assegnati e restituiti da tutti gli studenti. Gli incontri online (videolezioni in modalità sincrona) per interagire con gli studenti, per discutere e fornire loro gli opportuni chiarimenti sull’attività proposta”.
Finita l’emergenza, crede che la scuola cambierà ed in cosa?
“Personalmente, ho sempre creduto nell’integrazione e nel supporto delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) in ambito educativo e nelle potenzialità delle tecnologie digitali nella pratica di insegnamento.
Sicuramente cambierà qualcosa !! Anche il docente, seppur altamente professionale, ma reticente e dubbioso al cambiamento, con carenti abilità informatiche specifiche e con manifesta paura nei confronti della tecnologia, si sta vedendo costretto a riflettere, ancora di più, su quanto sia importante per gli studenti “digitali”, l’uso, da parte nostra, di una didattica innovativa e di nuove metodologie educative”.
Da docente, quanto le mancano le ore in classe con i ragazzi?
Nulla può sostituire la didattica in aula, ma in questi momenti così difficili per l’Italia e per il mondo intero la DAD è l’unico modo per stare vicino ai nostri studenti e continuare a svolgere il nostro ruolo di educatori in attesa del “ritorno alla normalità”.
uploads/images/image_750x422_5e8894c3b4e0e.jpg
2020-04-06 08:35:38
28