Il bacio. Dolce, materno, affettuoso, rancoroso, malinconico, passionale, d’amicizia, d’amore o fraterno. Mille, come mille i baci di Catullo, sono le tipologie di baci di svariata natura.
Un gesto, un incontro di due corpi.
Terreno e sacrale allo stesso tempo, il bacio viene celebrato il 6 luglio con l’ormai nota giornata del World Kiss Day, Giornata Mondiale del Bacio.
Festa nata in Inghilterra ma presto diffusa nel resto del mondo, nasce per ricordare uno dei comportamenti più universali nella storia tra gli esseri umani, e non, di qualsiasi genere e specie.
Viene comunemente associato al sentimento d’amore ma il bacio in sé esprime appunto svariati sentimenti di diversa natura. Con esso si palesa amore, gratitudine, riconoscenza, affetto, stima.
Nel corso dei secoli ha assunto molteplici significati negli usi e nei costumi della civiltà, noto a noi il gesto del bacio nel Medioevo come scambio di un saluto, deciso da regole di stampo feudale. Le persone di pari condizione sociale si baciavano sulla testa, sulle guance e anche sulla bocca, mentre un individuo di rango inferiore non poteva permettersi di manifestare questo gesto con i superiori. Più basso era il rango, più in basso era il posto dove l’inferiore poteva baciare il superiore: partendo dai piedi, man mano che si saliva di rango, si progrediva all’orlo del vestito, al ginocchio e quindi alla mano.
I romani avevano addirittura tre parole per il nostro bacio, osculum, bacio rispettoso e familiare; suavium, di natura unicamente erotico e basium, più connesso alla passione.
Certo è che l’introduzione della cultura cristiana influenzò nella storia il significato del bacio.
In un libro in cui viene narrata la storia e il mutarsi di questo gesto viene raccontato, con queste parole, l’osculum infame: «Una forma erotica, tutta medievale, questo è il bacio che le streghe rifilano al diavolo durante il Sabba. Nelle credenze medioevali streghe e maghi si riunivano in questo rito erotico e sancivano l’alleanza con il diavolo baciandolo sulle labbra del volto nascosto. Il diavolo era munito di due volti: uno è il volto che tutti noi possediamo, l’altro nascosto sotto la coda. Nelle testimonianze rese dalle streghe queste baciano con grande reverenza il volto nascosto dalla coda».
Nell’arte stessa viene espressa l’accezione di questo gesto. Da Canova (nella foto), Hayez, Rodin, Henri de Toulouse-Lautrec, Constantin Brâncuși, Chagall, Klimt, Magritte, Bansky e Linchtenstein.
Molti gli artisti che hanno consacrato e rappresentato l’istante del bacio, anche in letteratura. Catullo, Prevert, Neruda, Fried, la lista è lunghissima.
Di certo rimane l'atto che più affascina e che, forse, insieme all'abbraccio, ci è mancato in questo strano ed insolito 2020. Erri de Luca nel noto libro Il contrario di uno scrive: «I baci non sono anticipo d'altre tenerezze, sono il punto più alto. Solo i baci sono buoni come le guance del pesce. Noi due avevamo l'esca sulle labbra, abboccavamo insieme».
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2020-07-06 08:18:04
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