«Il nodo della collusione politica va sciolto una volta per sempre. I partiti hanno il dovere di essere al di sopra dei sospetti. Devono dare l'esempio. Chi rappresenta il popolo non può permettersi di suscitare il minimo dubbio sulla propria condotta morale». Lo disse Rita Borsellino, scomparsa in questo giorno di due anni fa.
Sorella di Paolo Borsellino, ammazzato in via D'Amelio in un mai troppo lontano 1992 a Palermo.
E quel boato, che per sempre ha cambiato il corso della storia di questo paese, ha creato un solco nella esistenza di Rita Borsellino, una donna forte, coraggiosa che ha trasformato un dolore devastante in attivismo ed impegno civile.
Non si è lasciata sopraffare dalla disperazione Rita Borsellino, ma per amore di quel fratello tanto adorato e per il mai sopito desiderio di verità, ha trascorso gran parte della propria vita a girare il paese per parlare con i giovani e spiegare loro cosa sia questo terribile cancro chiamato mafia.
Un impegno totalizzante quello di Rita Borsellino che ha vissuto anche anni di impegno politico diventando europarlamentare con il Partito Democratico dal 2009 al 2014 e proponendo la propria candidatura alla presidenza della regione Sicilia. Le venne preferito Totò Vasa Vasa Cuffaro. Così va il mondo.
E poi l'impegno nell'associazionismo con Libera e una costante testimonianza la sua, dura, ma nello stesso tempo discreta, per parlare da vittima di mafia al paese intero.
Lei che si è vista portare via per sempre quel fratello magistrato che per tutta la vita ha lavorato per sconfiggere questo male incurabile che ancora oggi, dopo quasi 30 anni, sta divorando il paese.
Era sempre circondata da giovani la signora Rita, perché credeva fortemente nelle nuove generazioni e vedeva in loro la sola ed unica possibilità di riscatto e di vittoria sul male.
E proprio agli studenti di tante scuole italiane portava le sue parole che erano e restano pugni allo stomaco quando raccontava di violenza e morte, ma che si trasformavano in carezze e luce di speranza quando parlava libertà, diritti e giustizia.
Parlava loro di onestà, raccontando la vita esemplare del fratello Paolo, del suo amico fraterno Giovanni Falcone e delle migliaia di vittime morte ammazzate o, se vive, costrette ad una esistenza fatta di soprusi e difficoltà perché cadute nella rete maledetta del malaffare.
Ci manca tanto Rita Borsellino.
Insieme al fratello Salvatore (ancora oggi instancabile testimone della vera lotta alle mafie) sono riusciti a portare avanti il nome, le azioni, il cuore di Paolo.
Ci manca quel suo sguardo dolce e nello stesso tempo la fermezza delle sue parole. Il suo impegno e’ la testimonianza che si può e si deve andare sempre avanti per sconfiggere la criminalità organizzata e cacciare dalle istituzioni tutti coloro i quali infangano la politica, la magistratura, l'arma di appartenenza; per combattere le mafie e le collusioni con la politica, il voto di scambio, la trattativa, il marcio che distrugge la vita di ognuno di noi costringendoci a vivere in una società corrotta e ingiusta.
Se non abbassiamo la testa, se non getteremo mai la spugna è anche grazie a persone come Rita andata via troppo presto, in un giorno afoso come questo di due anni fa.
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2020-08-15 19:10:55
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