Schizofrenia è un termine proprio della psichiatria e indica un gruppo di psicosi caratterizzate dal fenomeno della dissociazione della personalità. Si tratta di una patologia molto grave, un disturbo del pensiero che altera profondamente la capacità arbitraria del cervello umano, solitamente in grado di agire secondo schemi logici funzionanti. La persona affetta da schizofrenia può, in alcuni casi, manifestare sdoppiamento della personalità, a volte con profonda alterità l’una nei confronti dell’altra.
Ma l’intento di questa riflessione non è quello di disquisire sul tema prettamente clinico della patologia schizofrenica, ma di come questa stessa patologia può metaforicamente manifestarsi anche in soggetti che non sono propriamente diagnosticabili come psicotici.
In altre parole mi interessa soffermarmi sull’atteggiamento schizofrenico che spesso un gruppo sociale o una parte di popolazione manifesta nei confronti di un determinato tema.
Ed è così che il termine schizofrenia mi è balzato alla mente leggendo le recenti proteste di una parte politica italiana nei confronti dei provvedimenti governativi volti a contenere la seconda ondata di contagi da coronavirus, un’eventualità che per quanto potesse apparire remota, in realtà si sta dimostrando molto probabile.
Ogni provvedimento che limita in qualche modo le libertà personali può suscitare proteste e controproposte. Tuttavia, quando tali provvedimenti sono mirati alla salvaguardia della salute pubblica, ciascuno di noi dovrebbe, prima di parlare e protestare, assicurarsi che ciò che il legislatore e il governo stanno mettendo in campo, sia la migliore strategia possibile per garantire la buona salute di tutti i cittadini.
E invece quello a cui stiamo assistendo in questo ultimo scorcio di una estate anomala, è l’ennesima caccia alle streghe nei confronti dell’esecutivo e dei suoi provvedimenti anti Covid.
Le mascherine vengono considerate alla stregua di manganelli, uno strumento che limita la libertà personale. Il distanziamento è una coercizione. E il governo non deve dirmi quando e come devo lavarmi le mani! Mi chiedo se tutti questi nuovi paladini della libertà (peraltro spesso e volentieri politicamente schierati con partiti di fascista discendenza) si rendano conto della enormità delle loro affermazioni: sanno cosa significa essere privati delle libertà personali? Sanno cosa significa non avere diritto di libera espressione, di libero pensiero? Sanno cosa comporta uno stato di polizia e di dittatura anche nella semplice quotidianità?
A giudicare dalla leggerezza con cui vengono sbandierati certi concetti di libertà (“il governo non vuole più farci ballare perciò chiude le discoteche”) non sembra ci sia consapevolezza di cosa voglia veramente dire limitazione della libertà personale. Eppure parliamo di politici che fino a un anno fa chiedevano i “pieni poteri”, acclamati da un popolo devoto che forse ignora cosa significhi agire con i pieni poteri. Quello stesso popolo, di quella stessa parte politica che oggi grida alla dittatura perché nei luoghi chiusi o dove non è possibile mantenere il distanziamento è obbligatorio usare la mascherina. A me sembra un atteggiamento schizofrenico, uno sdoppiamento della personalità, che continua a usare due pesi e due misure.
Quello stesso popolo, di quella stessa parte politica, che in più occasioni nega l’esistenza del virus, che sarebbe una invenzione dei governi per soggiogare il popolo, ma che non perde occasione per urlare contro i migranti, additati come i principali portatori del contagio. Delle due l’una: il virus o esiste sempre o non esiste mai.
Basterebbe solo riflettere su questi pochi spunti per comprendere quanta propaganda attraversi questa estate 2020, quanta poca serietà politica animi il dibattito pubblico di un Paese che deve pensare a rimettersi in piedi economicamente, provando nel contempo a contrastare la nuova diffusione del virus.
Un Paese che doveva uscire migliore dal lockdown, ma che sta ancora una volta mostrando la parte peggiore di sé.
Un Paese in preda a una psicosi collettiva al contrario, che nella negazione dell’emergenza sanitaria riesce comunque a infilare l’immancabile attacco verso i migranti, vera moneta politica in vista dell’imminente appuntamento elettorale di settembre.
Un Paese che prima o poi dovrà pur fare i conti con la sua schizofrenia e, come in una seduta psichiatrica, mettersi di fronte ai propri limiti, errori e disfunzioni per cercare di superarli e non ripeterli più.
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2020-08-23 19:01:27
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