Canoni corrisposti e rapporti economici tra il Comune di Vasto e la società che gestisce il servizio di raccolta rifiuti in città. Una società, la Pulchra, nata negli Anni Novanta con capitali pubblici e privati e oggi interamente di proprietà privata. Come abbiamo riportato nel nostro precedente articolo nel dicembre scorso i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Dina Carinci e Marco Gallo a dicembre hanno consegnato un articolato nuovo dossier a tutti i colleghi in occasione di una seduta del consiglio.
Un attivista del Movimento 5 Stelle, Angelo Del Lupo, già l’anno scorso aveva elaborato un dossier, pubblicato dalla rivista «Vasto Domani», la cui attenzione era posta sulla cessione della quota pubblica della Pulchra e sui rapporti economici tra la nuova società privata e il Comune di Vasto. L’elaborato dell’attivista del Movimento 5 Stelle fu definito «condotta diffamatoria» dalla società, che lo citò in giudizio insieme al direttore di Vasto Domani Giorgio Di Domenico, che insieme al sindaco Menna definirono «falsi» i dati e «deduzioni capziose» quanto riportato nel dossier. L’anno scorso contattammo via email sia l’amministrazione comunale che la società ma non abbiamo mai avuto risposta. Anche quest’anno abbiamo provato a contattare via e-mail, in data 24 febbraio, il sindaco Menna, l’assessore Cianci, la società e il detentore unico delle quote Sapi. Ad oggi non abbiamo ricevuto nessun riscontro.
Come in tantissime altre occasioni, sui temi più diversi, con l’attuale amministrazione di Vasto. L’unica volta che da Palazzo di Città abbiamo avuto una risposta l’accesso civico generalizzato sulla gestione del personale. Dopo l’intervento del Difensore Civico Regionale. Nel rispetto del diritto all’informazione, nostro malgrado, ancora una volta non ci è consentito pubblicare e far conoscere la posizione e il pensiero della giunta Menna.
I canoni corrisposti dal Comune di Vasto alla Pulchra, con particolare riferimento ad «eccessivi incrementi annui», a partire dal 2010, sono stati oggetto di varie interrogazioni e sedute di consiglio comunale. Il nuovo dossier è stato consegnato in occasione della discussione di una mozione presentata dai consiglieri del Movimento 5 Stelle. Mozione che proponeva verifiche e ricalcoli dei canoni corrisposti alla Pulchra da parte degli uffici comunali. Bocciata dalla maggioranza PD-Art1-liste civiche di centrosinistra. Durante la seduta i consiglieri comunali della maggioranza non hanno espresso dichiarazioni di voto.
È intervenuto solo il Sindaco stesso che ha cercato di giustificare il no alla mozione con motivazioni che ambienti del Movimento 5 Stelle ci hanno definito «incomprensibili sia dal punto di vista logico che da quello giuridico»: «nonostante l’elaborato del M5S avesse dimostrato l’erroneità dei conteggi Comune-Pulchra e quindi la non correttezza degli adeguamenti tariffari concessi a favore della Pulchra e nonostante i ricalcoli abbiano consentito di quantizzare in circa 1.200.000 euro la cifra erogata globalmente in eccesso e che la Pulchra partecipata dovrebbe restituire al Comune, la maggioranza ha inspiegabilmente bocciato la mozione che chiedeva verifiche e ricalcoli dei canoni da parte degli uffici comunali».
«Il sindaco Menna, infatti, come si legge a pag.114 del verbale del Consiglio comunale del 9 dicembre 2020, ha ritenuto di non portare avanti i riconteggi in quanto avrebbero potuto bloccare la transazione con la Pulchra, che ha rivendicato un decreto ingiuntivo di 1.600.000 euro per debiti pregressi non pagati dal Comune – sottolineano dal Movimento 5 Stelle – e invece appare del tutto logico che il Comune avesse portato al tavolo di transazione i propri crediti, a storno della cifra rivendicata dalla Pulchra». «Inoltre il Comune non può comunque accettare nella propria contabilità documenti palesemente sbagliati per aver ignorato l’abolizione delle componenti Ires e Irap sul costo della manodopera» aggiungono.
«Anche le lungaggini della giustizia, addotte dal Sindaco per motivare la sua inerzia nel richiedere alla Pulchra quanto dovuto, appaiono ingiustificate. Chi infatti potrebbe rinunciare a un’azione legale di 1.200.000 euro soltanto perché la giustizia è lenta? – l’interrogativo posto dal locale gruppo del Movimento – inutile rimarcare che tale rinuncia è ancor più inammissibile per chi amministra la cosa pubblica, ed in particolare per il Sindaco di Vasto che, come abbiamo visto, conosceva il problema dal maggio 2018». «Quando – sottolineano gli attivisti – anche lui aveva votato a favore di una delibera del Consiglio comunale che chiedeva i riconteggi sulla correttezza dei canoni Pulchra. Come è possibile lasciare trascorrere 3 anni senza prendere iniziative e poi giustificare la successiva inazione con la lentezza della giustizia?».
«Paradossale inoltre che il Sindaco, dopo aver apprezzato il documento del Movimento 5 Stelle e averlo trasmesso agli uffici per ulteriori decisioni – l’attacco dei 5 Stelle – pochi giorni dopo abbia accettato una transazione con la Pulchra che chiude la possibilità a future rivendicazioni del Comune sugli anni 1998-2018».
«Il risultato di tutto ciò è che mentre il Comune avrebbe potuto chiudere i conti con la Pulchra con un esborso massimo di 400.000 euro (1.600.000 da corrispondere a cui sottrarre 1.200.000 da ricevere) – riassumono dagli ambienti del Movimento 5 Stelle – in chiusura invece la transazione si è conclusa con un costo per il Comune pari a 870.000 euro. Al momento inoltre non sono stati resi noti i conteggi finali della transazione (il Comune ha ancora da riscuotere gli utili della Pulchra partecipata) e il M5S ha portato la questione in Commissione di vigilanza l’argomento quindi, grazie al M5S, è attuale, anche se il Sindaco vorrebbe, dopo avercelo messo, lasciarlo sotto il tappeto. Ma si tratta di denaro pubblico che non può sparire come fosse polvere al vento».
Sul contenzioso tra la ormai totalmente privata società e l’Amministrazione, in occasione della conclusione, il sindaco Menna espresse soddisfazione sostenendo che era stata fatta risparmiare una notevole somma alle casse comunali: secondo il primo cittadino l’amministrazione è riuscita a trattare una diminuzione da 1.800.000 euro a 870.000 euro.
Poteva essere ancora molto di meno? Seguendo i riconteggi effettuati dal Movimento 5 Stelle pare proprio di si.
Il contenzioso risaliva ad un decreto ingiuntivo della Pulchra che cinque anni fa intimava al Comune di pagare 1.000.000 euro, 634.280 per emolumenti al consiglio di amministrazione e al collegio sindacale e 366.718 per servizi erogati e che non sarebbero mai stati saldati. L’opposizione al decreto ingiuntivo presentata dall’amministrazione fu dichiarata «improcedibile» perché presentata fuori dai termini.
Su quanto riportato in quest'articolo e nel precedente abbiamo provato a contattare per posta elettronica il sindaco di Vasto Menna, l’assessore all’ambiente Cianci, la Sapi e la Pulchra in data 24 febbraio.
In assenza di risposte e riscontri nostro malgrado siamo costretti a riportare solo quanto è possibile leggere in quest’articolo.
Restiamo ovviamente a totale disposizione, nello spirito e nel rispetto della completezza e correttezza dell’informazione, in caso tali risposte e riscontri dovessero arrivare successivamente alla pubblicazione di quest’articolo.
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2021-03-09 18:28:22
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