In questa seconda parte dell’intervista si parla della sentenza del Consiglio di Stato del 13 maggio prossimo; si deciderà in quella data se la produzione a caldo dell’ex Ilva di Taranto (considerata quella con il maggior impatto ambientale), verrà sospesa oppure no.
Anna Ferruzzo sottolinea l’importanza di una presenza anche fisica dei cittadini di Taranto che si stanno organizzando per essere presenti a Roma in quel giorno, un segnale importante che richiamerebbe la politica alle proprie responsabilità.
Si parla di rivoluzione green, ma servono i fatti; i fondi del Recovery Fund potrebbero essere decisivi anche per lo stabilimento di Taranto.
Lo Stato garantisce il lavoro, lo dice la Costituzione, ma la salute resta un diritto fondamentale: il lavoro deve lavorare in salute, con dignità e in un ambiente salubre,dice Castellana: se non ricorrono queste condizioni, e questo accade a Taranto, i lavoratori possono essere considerati al pari degli schiavi, senza sicurezza, senza lavoro, senza ambiente salubre.
In questi anni la politica continua a dire che i tarantini non dovrebbero scegliere tra salute e lavoro: in realtà si contratta sulla salute per la produzione. Qui da noi c'è morte e sofferenza, ci sono bambini che si ammalano e muoiono, bambini che non hanno mai conosciuto il primo giorno di scuola perché sono morti prima: non si può e non si deve scegliere tra salute e lavoro.
Alessio di Florio di WordNews.it ribadisce che manca una visione di insieme e una prospettiva da parte della politica così come manca la voce degli intellettuali e si ricorda la figura di Alessandro Leogrande. scrittore e giornalista scomparso prematuramente nel 2017 e autore di tante denunce sul territorio.
Massimo Castellana parla della bellezza del territorio di Taranto che Pier Paolo Pasolini raffigurava come una perla; ribadisce la necessità di un turismo come valida alternativa alla violenta produzione industriale. Taranto è la città dei delfini e dei cavallucci marini, delicatissimi eppure presenti nelle acque di un mare meraviglioso nonostante tutto. Un mare bellissimo – dice Anna Ferruzzo – nonostante gli scarichi industriali delle fabbriche costruite vicino al mare.
Una bellezza – dice Massimo Castellana – che alla fine vincerà: la puoi ferire, la puoi sfregiare, ma non la puoi far morire e sulla bellezza puntiamo, anche se ci viene impedito di parlare della bellezza del nostro territorio.
Massimo Wertmuller, al quale abbiamo chiesto se la bellezza, la cultura e una nuova idea di società potranno salvarci, sottolinea la carenza di figure che possano scuotere le coscienze, ribadendo quindi la necessità di un impegno da parte degli intellettuali e dei grandi pensatori. Un loro maggiore impegno potrebbe riportare al centro del dibattito le problematiche riguardanti i territori,la natura, il rispetto della vita in tutte le sue forme. Infine Castellana torna, con commozione, a parlare della tremenda condizione dei tantissimi bambini di Taranto costretti alla malattia. I bambini che sono vittime innocenti di una scelta politica e industriale che in questi decenni ha privilegiato una scellerata produzione a discapito delle tante alternative di un territorio unico e straordinario.
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2021-04-16 11:58:50
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