Un dibattito molto interessante durante il quale Castellana ha esposto l'ultima importante iniziativa intrapresa da alcuni cittadini tarantini: la class action inibitoria promossa contro Acciaierie d’Italia spa, Acciaierie d’Italia holding spa e Ilva spa. La prima udienza si è svolta a Milano lo scorso due dicembre, la prossima è fissata per il 17 marzo 2022.
Marescotti ha illustrato gli ultimi drammatici dati relativi al numero dei decessi registrati nei quartieri adiacenti il sito industriale: si parla di 1020 morti in più dal 2011 al 2019 rispetto al dato di mortalità nell'intero territorio regionale.
Nel suo intervento il presidente Emiliano (nella foto) si è espresso favorevolmente in merito alla chiusura dell’area a caldo dello stabilimento (la più inquinante): ha sottolineato come nessun dato occupazionale, nessun investimento, nessun livello di produzione, possa in alcun modo giustificare le drammatiche ricadute in termini di salute e di qualità della vita che stanno subendo i cittadini.
Malattie oncologiche e respiratorie interessano la popolazione che vive nei quartieri adiacenti il sito siderurgico; studi scientifici e indagini epidemiologiche hanno ormai sancito senza ombra di dubbio, il nesso tra le sostanze tossiche immesse nell’aria dai camini dell’ex-Ilva e le gravissime patologie che colpiscono moltissimi cittadini.
Un recente studio sui bambini di età pediatrica (0-14 anni) ha documentato un ulteriore e terribile risultato: i bambini esposti a quei veleni, nascono con un quoziente intellettivo più basso rispetto a quello di coetanei cresciuti in un diverso ambiente e sono maggiormente esposti al rischio autismo.
Michele Emiliano – come potete ascoltare nell’intervista – si è impegnato a documentarsi in merito alla class action, invitando gli altri interlocutori ad inviarne documentazione completa ai propri collaboratori; inoltre, rispondendo ad una sollecitazione di Marescotti, ha dato disponibilità ad attivarsi (presso gli organi preposti della regione) per un aggiornamento dei dati relativi alla ricaduta dei fumi tossici sulla salute dei tarantini.
Certi come siamo che solamente un chiaro dialogo e una fattiva collaborazione, tra cittadini e istituzioni, possa favorire la risoluzione di gravissimi problemi (e quello che attanaglia da sempre Taranto è un caso emblematico), abbiamo ricontattato l’associazione dei Genitori Tarantini per conoscere eventuali novità a distanza di alcuni mesi.
Purtroppo ci è stato risposto che, né il presidente della regione Emiliano, né il sindaco di Taranto (responsabile tra l’altro della salute dei cittadini), si sono fatti sentire.
A Taranto molti cittadini stanno portando avanti, con caparbietà e passione civile, questa titanica battaglia in difesa dei propri figli e di un intero territorio.
E' una terra devastata quella tarantina, con una popolazione costretta quotidianamente ad aggiornare l’elenco di vittime e malati. Lo Stato italiano continua ad investire sull'ex Ilva. Uno Stato che si mostra sordo di fronte alle grida disperate di tanti genitori costretti a fare la spola fra gli ospedali del paese per curare i propri figli; genitori ai quali non resta che organizzare il funerale per le proprie creature, vittime innocenti di scelte scellerate.
La produzione prima di tutto, il profitto, il ricatto occupazionale.
Una strage che si svolge davanti agli occhi di tutti e che va fermata. Vogliamo quindi riproporre questa intervista, ricca di spunti di riflessione, dati, informazioni e molte promesse. Speriamo si arrivi a qualcosa di concreto perché le parole non bastano più.
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