La conferenza fu improntata all’organizzazione pratica dello sterminio: la scelta dei luoghi, delle categorie da ricomprendere nel ‘piano’, le modalità di trasporto, di eliminazione e di ‘smaltimento’ dei prigionieri. Fu in questa sede che venne deciso di procedere allo ‘sterminio attraverso il lavoro’, con lo sfruttamento dei prigionieri quali lavoratori forzati in condizioni di vita tali da condurre in pochi mesi alla morte; sempre a Wansee fu approvata la scelta di ricorrere all’uso di gas per l’uccisione dei prigionieri una volta diventati ‘improduttivi’.
Nessuno dei quindici convenuti mise mai in dubbio la necessità di sterminare gli ebrei e le altre minoranze etniche, né furono avanzate critiche di sorta al piano presentato da Heydrich.
Il verbale della conferenza di Wansee, redatto da Adolf Eichamann e sopravvissuto alla distruzione della documentazione nazista attuata in previsione della sconfitta finale, rappresenta un documento di eccezionale importanza storica, in quanto è fra le pochissime fonti scritte che attestino apertamente l’esistenza di un piano di sterminio deliberato e su scala continentale messo in atto dal regime nazionalsocialista.
Per approfondire:
H. Mommsen, La soluzione finale. Come si è giunti allo sterminio degli ebrei, Il mulino, Bologna, 2016;
E. Collotti, La soluzione finale. Una storia dell'Olocausto. L'assassinio degli ebrei nei campi di sterminio, Newton Compton, Roma, 2012;
R. Hillberg, La distruzione degli ebrei d’Europa, Mondadori, Milano, 2011;
S. Friedländer, Gli anni dello sterminio. La Germania nazista e gli ebrei, Garzanti, Milano, 2017.
fonte: ANED – Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti
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2022-01-20 17:05:44
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