La legge prevede l'incandidabilità, l'ineleggibilità e la decadenza automatica per i parlamentari e rappresentanti di Governo, in caso di condanna con sentenza definitiva per reati non colposi che prevedono una pena superiore a due anni.
La legge si applica anche agli amministratori regionali, ai sindaci e altri amministratori locali: per questi ultimi, nei casi di sentenza di condanna non definitiva, scatta la sospensione e la decadenza di diritto per gli amministratori.
I promotori del COMITATO per il NO fanno notare che sarebbe bastata una modifica parziale (proprio con riferimento alla sospensione per gli amministratori locali che abbiano subito la condanna non definitiva), anziché l'abrogazione totale dell' intera normativa sulla incandidabilità e la decadenza dei soggetti che ricoprono funzioni elettive.
Questo quesito, più degli altri, risponde alla diffusa insofferenza, da parte del ceto politico, al controllo di legalità da parte della magistratura e danneggia fortemente l'interesse dei cittadini ad essere amministrati da una classe politica corretta, onorevole e che non abbia condanne penale nel proprio curriculum.
IL NOSTRO SPECIALE SUI REFERENDUM
– La PRIMA parte: LA CUSTODIA CAUTELARE: la parola a Domenico Gallo
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2022-05-11 11:46:19
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