Tuttavia alcune storture sembrano esistere anche per una incompetenza nella gestione dei problemi.
Ormai il covid, sempre presente come contagi, non si manifesta più con la gravità delle fasi iniziali. Sarà il vaccino, sarà la mutazione genetica attuale, questo lo si potrà vedere solo con una metanalisi dei dati raccolti. Tuttavia continuiamo ad avere enormi limitazioni nella gestione dei pazienti con difficoltà nei ricoveri e riduzione enorme dei posti letto disponibili, per creare zone di isolamento.
Tutto ciò implica un disagio notevole con ammalati che stazionano per ancora più lungo tempo nelle barelle del pronto soccorso senza una vera ragione in rapporto al contagio. Trasformare l'attuale zona grigia, dove gli ammalati attendono il risultato del tampone molecolare, in una zona dove allocare i covid positivi ma con altre patologie, non lo si é voluto fare. In questo modo sia gli operatori che i pazienti sono sottoposti a sempre maggiori disagi.
Altro punto incomprensibile è il sistema di informatizzazione. In pratica siamo costetti a sprecare più del 60% del tempo assistenziale a digitare su un computer. Questo sistema informatico nasce dal collegamento di tanti sistemi che si sono sviluppati autonomamente nel tempo. In questo modo non è presente una organizzazione piramidale con un cervello posto alla sommità che regola tutto, ma abbiamo un sistema a montagne russe dove il collegamento tra i diversi sistemi viene fatto dagli operatori. Non poter assistere i pazienti per digitare dati è davvero assurdo.
Terzo problema è la burocratizzazione continua del lavoro senza avere del personale amministrativo nei reparti che debba svolgere questo lavoro. In questo modo viene sottratto altro tempo assistenziale da parte degli operatori sanitari per cercare di tenere in ordine le carte.
Tutto questo avviene in una carenza bestiale di organici.
Non vorrei che anche in queste scelte ci sia una precisa volontà di distruggere.
Lucio Pastore
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2022-11-09 17:06:18
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