Ritengo che la definizione data alla politica da Aristotele continua ad essere di straordinaria attualità.
Politica, politikè cui si rifà la meglio nota locuzione techne politikè, dimensione vitale della polis, spazio della vita collettiva per la Grecia antica, zoon politikon, uomo politico, e zoon logon echon, uomo dotato di parola: essenza della società democratica e inclusiva fondata su valori umani, capacità e competenze.
Quale senso ha la politica o, meglio, che senso si può attribuire alla politica oggi?
Per Aristotele l’uomo è per natura un animale politico la cui esistenza, pur funzione del soddisfacimento di bisogni materiali, tende naturaliter verso i propri simili.
Sappiamo che non è proprio così. Gli uomini si riuniscono per un’esigenza innata relazionale di appagare un moto dell’animo o una necessità, ma non solo. Il legame intersoggettivo può nascere con l’animus di ricavarne utilità monetizzabili: voglia di dominare e interesse economico rappresentano le variabili per le quali esponenzialmente è pronto a disconoscere i valori umani.
Chi oggi potrebbe affermare il contrario? Senza guardare troppo lontano nella storia del cammino della civiltà basta compulsare la cronaca del lembo di territorio in cui si vive per affermare scientemente che si è in balìa della maladministration, prodiga con le consorterie grazie alle quali si è radicata e indifferente ai bisogni della gente comune, segnatamente spietata con chi non cede alle lusinghe del malaffare.
Già Hobbes aveva messo in discussione la visione eufilosofica aristotelica. Comparando i comportamenti degli animali che vivono “in società” con quelli della specie umana, aveva deterministicamente concluso che l’uomo è un essere asociale, affetto da una bramosia naturale che lo porta a voler beneficiare da solo di quei beni che dovrebbero essere della comunità.
Le formiche e le api sono giustamente considerate da Aristotele “animali politici”, l’errore è quello di considerare “animale politico” anche l’uomo, sosteneva nel Leviatano (II, cap. XVII) preconizzando un futuro ben più inquietante. Nella sua visione apocalittica ci sono essenzialmente tre leggi naturali che impediscono all’uomo l’istintiva autodistruzione imponendogli una certa disciplina che apporti sicurezza e possibilità di occuparsi di attività che rendono migliore la sua vita.
La prima, e più importante, è cercare e conseguire la pace (pax est quaerenda).
La seconda è che l’uomo potrebbe rinunciare al diritto su tutto e tutti, a condizione che lo facciano tutti gli altri, accontentandosi di avere tanta libertà quanta egli ne riconosce agli altri.
La terza, di conseguenza, consiste nello stare ai patti e nel mantenere la parola data (pacta sunt servanda).
Ma siccome l’istinto naturale dell’uomo lo porta a fuggire il male più grande che può concepire, cioè la morte violenta, e siccome lo stato di guerra continua non può che concludersi con la distruzione dell’umanità, la ragione umana, dotata della capacità di imparare dall’esperienza e provvedere al futuro, suggerisce l’adozione delle leggi e del vivere civile (in ciò la ragion d’essere della politica). Solo lo Stato può quindi distinguere il bene dal male, all’infuori di quei criteri particolari che ne dissolverebbero l’azione.
Pensiero discutibile per le conclusioni ma, ripeto, estremamente attuale e spunto per un’analisi di filosofia politica comparata: lo Stato-potere costituito è la formalizzazione giuridica d'un libero contratto tra gli uomini, che per non avere più paura, per svincolarsi dallo stato di natura, dove l'uomo è lupo per ogni altro uomo, s'uniscono tra loro in società, danno corpo allo Stato e così liberamente cedono la propria libertà per diventare fantocci all'obbedienza del potere.
Chi sono gli uomini attraverso i quali si esprime lo Stato-potere costituito? Quelli che meglio garantiscono la sopravvivenza del patto nel tempo?
Elemento essenziale nel congegno della politica democratica è il “politico professionista” moderno che “vive per la politica”, ma anche “della politica” (secondo la visione di Weber), sorretto dal favore di un’organizzazione di partito che gli può garantire protezione e continuità nel tempo.
Il timore fluisce dall’uguaglianza naturale degli uomini, che li porta a desiderare le medesime cose, e dalla competizione che proviene dagli ostacoli e dall’inadeguatezza di beni.
L’attuale politicanza non opera in funzione del “dover fare la polis” (principio cardine della democrazia, secondo la civiltà greca) ma di chi la coltiva facendone un’accademia nepotistica più che uno strumento per lavorare e ottenere risultati per il bene comune.
D’altra parte, il prezzo pagato dalla brava gente che non si interessa di politica è di essere governata da persone peggiori di loro. (Platone)
Per affermarsi in politica non occorrono talenti straordinari. E’ sufficiente non demordere, essere sempre pronti a smentire oggi quello che si è detto ieri, far proprio uno slogan e intercalarlo in ogni occasione anche a sproposito, limitarsi a dichiarare di possedere competenze. Una volta assunta la carica un politico che voglia affermarsi non dovrà dimenticare che tanto più essa sarà nobile tanto più sarà doveroso chiudere gli occhi sulla moralità di elemosinieri e postulanti.
C’è sempre un pezzo di Paese, e persino dello Stato, che si esclude dalla storia civile della comunità. La politica riuscirà un giorno a sanare questa piaga lacerata? Annunciare sconfitte o proclamare vittorie non può essere un rituale senza fine per autoassolversi. Se la comunità oggi rifugge le urne è perché è stanca di aspettare le risposte.
E' necessario che il Paese, nel quale ci si azzuffa più spesso per i privilegi che per la soddisfazione dei bisogni, prenda coscienza che essa rappresenta ormai un’emergenza nazionale.
Le disuguaglianze non si risolvono con la filantropia, con uno stato sociale, malato di corruzione, burocratizzato e dalle tasche bucate, con proclami di fantapolitica, con un apparato legislativo elefantiaco che sforna troppe norme o troppo poche e uno giudiziario incapace di farle rispettare.
La società aspetta biodiversità economica, giustizia, inclusione e politici competenti e affidabili.
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2023-03-14 12:54:17
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