Si inizia ricordando la grande perdita, a 31 anni dalla strage di via d’Amelio, di un vero giornalista: Andrea Purgatori.
“Andrea Purgatori è stato uno dei pochi se non l’unico giornalista che è andato oltre alle ufficialità istituzionale che per la strage di Ustica voleva mettere tutto a tacere”
afferma così il direttore Paolo De Chiara.
Durante la diretta si fa pure un breve excursus storico, dal punto di vista del lavoro di un giornalista, citando la morte del bandito Salvatore Giuliano.
Ci si chiede pure se i morti di mafia sono stati morti invano e si arriva alla conclusione che, ahinoi, sono morti invano “perché se l’attuale Ministro della Giustizia continua a giocare con le parole, da una parte lui gioca con le parole da un’altra parte qualcun altro dice “no questo no si può fare e non va bene” e parlo dell’attuale Presidente del Consiglio Meloni, però intanto quelle parole sono state dette e quel concetto è stato espresso.
Un Ministro della Giustizia non dovrebbe neanche esprimerli questi concetti, mi riferisco al concorso esterno per associazione mafiosa e quindi cominciamo e continuiamo questo can-can sul fatto se è giusto o non è giusto, poi ci sono i rappresentanti politici che si associano al Ministro della Giustizia Nordio, uno dei peggiori secondo me degli ultimi anni di questa nostra maltrattata Repubblica, e c’è qualche esponente che dice, ovviamente della maggioranza perché è la maggioranza che sta proponendo questi cambiamenti come lo ha fatto in passato, che bisogna decidere in questo paese se si è mezzi mafiosi o mafiosi interi e quindi l’attacco al concorso esterno in associazione mafiosa.
Guarda caso per concorso esterno in associazione mafiosa in questi ultimi anni sono stati condannati e hanno fatto pure il carcere, determinati politici che hanno rappresentato e sono legati alla maggioranza.”
Si continua parlando di Berlusconi, di alcuni misteri intorno alla strage e ci si collega in diretta in via d’Amelio.