Ciò che emerge dalla relazione è che le mafie si stanno evolvendo. Infatti, grazie alle loro evoluzioni, le ritroviamo nelle
“piattaforme criptate e ricorso al dark web per le ordinarie comunicazioni telematiche, sofisticati sistemi di sorveglianza elettronica delle aree di interesse, ossessiva cura della segretezza di movimenti e comunicazioni dei vertici dei gruppi criminali.
Giovanni Falcone, ricorderete, diceva “i mafiosi avranno sempre una lunghezza di vantaggio su di noi”.
Un modo semplice, ma acuto, per indicare una caratteristica costante della criminalità mafiosa: la sua capacità di agire avvalendosi di straordinarie capacità di adattamento, ma anche di conoscenza della modernità e delle sue tecnologie”
Afferma così Giovanni Melillo, Procuratore nazionale Antimafia.
Analizzando la provincia di Catania ritroviamo le famiglie mafiose storiche dei Santapaola-Ercolano e Mazzei a Catania e la famiglia La Rocca a Caltagirone, Ramacca e le adiacenti province. Il clan Mazzei è sostanzialmente radicato nel quartiere storico di San Cristoforo e in quello periferico di Lineri, con articolazioni nei comuni di Bronte, Maletto e Maniace.
Inoltre, nel passato, gli organi amministrativi del comune di Maniace sono stati sciolti per ingerenze mafiose. I Cappello-Bonaccorsi sono operanti nel quartiere cittadino di San Cristoforo, sia nelle province limitrofe, avvalendosi della componente dei Bonaccorsi più nota come i Carateddi. Nonostante alcuni affiliati sono diventati collaboratori di giustizia, il sodalizio risulta tuttora attivo nel traffico di stupefacenti e nelle scommesse illegali. Una delle propaggini operative del clan è rappresentata dal gruppo dei Cintorino, radicato a Calatabiano ed egemone nella fascia costiera jonica. Poi abbiamo la famiglia dei Laudani, alleati dei Santapaola con influenza su una vasta area della provincia: San Giovanni La Punta, Acireale, Acicatena, Giarre, Riposto, Gravina, Tremestieri Etneo, San Gregorio, Mascalucia, Belpasso, Paternò, Adrano, Piedimonte Etneo, Castiglione di Sicilia, Randazzo, Mascali e Fiumefreddo di Sicilia.
Alla fine ciò che emerge è che, pur avendo avuto numerosi colpi inflitti dalle forze di polizia nel corso degli anni che hanno decimato i vertici delle cosche, sono ancora attivi numerosi sodalizi, spesso solitari, che controllano tutta l'area: dalle estorsioni al traffico degli stupefacenti e il controllo capillare del territorio.
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2023-09-17 11:28:20
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