HABEMUS FASCINAM. Un'assenza lunga sette mesi. La deputata della Repubblica italiana, Marta Fascina, è ritornata alla Camera dei Deputati. Un ritorno celebrato con una morbosa attenzione mediatica. Povera Fascina. Il suo lutto per la perdita del nonno non può essere capito da nessuno. Mica poteva rimettere subito piede in Parlamento. Poi, alla fine, cosa cambia?
Ma quanto è attenta la Fascina.
Appena è rientrata ha detto "sì", alla fiducia del Governo sul decreto Caivano. Un "sì" certamente convinto. In questi sette mesi non ha solo pianto la morte prematura dell'uomo "illustre" (che pagava Cosa nostra) Silvio Berlusconi. Ha avuto sette mesi per studiare le carte, i documenti. La Fascina ha migliorato il suo ruolo di deputata. Alla faccia di chi la critica (pochi per la verità).
Ma quanto è brava la Fascina.
La nuova Maria Antonietta, dalla sua residenza di Arcore, ha raccolto la solidarietà dei suoi amici. In questi lunghi mesi pochi hanno mostrato fastidio per la sua lunga assenza parlamentare. Qualche voce isolata si è registrata, anche nel suo partito (lo stesso fondato da un condannato definitivo per concorso esterno in associazione mafiosa), ma tutto è finito nel famoso dimenticatoio. Bisogna comprendere il dolore di questa donna. Come poteva rientrare in Parlamento dopo quella mancanza? Tutti gli eletti di quel partito (sempre lo stesso, fondato da Marcello Dell'Utri) avrebbero dovuto seguire la sua coraggiosa scelta.
Ma quanto è bella la Fascina.
Il suo ritorno è stato accompagnato da una narrazione interessante: gli occhi di molti cronisti si sono posati sul suo look. Un aspetto che in certi ambienti politici conta. La giovane "vedova" è stata paragonata, addirittura, a Lady Diana: "tailleur scuro (non è nero, ma blu), capelli tiratissimi raccolti in uno chignon. Fa il suo ingresso nell'emiciclo, sfoggiando omaggi al suo compagno di vita". Questo è uno dei tanti passaggi contenuti in alcuni articoli. Queste necessarie informazioni, soprattutto di questi tempi, mancavano. E solo grazie alla Fascina possiamo capire il vero senso della vita e del giornalismo (una parte) italiano.
Ma quanto è cara la Fascina.
"Sto così, ma dovevo esserci". Una dichiarazione forte da parte di una deputata. Una assunzione di responsabilità istituzionale. Brava la Fascina.
Scusi onorevole, ma così come? Triste, affranta, infelice, scoraggiata, annoiata, inquieta, melanconica, afflitta, tormentata, amareggiata, sconsolata, desolata? Queste informazioni sono necessarie per il bene della Nazione. Tutta l'Europa e dintorni è interessata a conoscere le condizioni di salute e psicologiche della deputata Fascina. Sia gentile, ci faccia sapere come si sente. Dobbiamo assolutamente sapere se è riuscita a superare il suo dolore che, poi, alla fine è il dolore di tutti gli italiani. Quelli che hanno creduto nell'Uomo "illustre" e che, addirittura, hanno scolpito il suo nome sul marmo.
Ma quanto è utile la Fascina.
Onorevole, non faccia così. Rattrista anche i suoi fedeli elettori. Lei è stata eletta dove suo padre la portava da bambina. Tanti ricordi in quei territori, lontani ricordi. Lontani territori. L'hanno votata senza mai ascoltarla, lei in quel tempo non aveva certo il tempo per toccare quei luoghi. Ma in Sicilia hanno apprezzato la sua totale abnegazione nei confronti di un uomo anziano. Altro che badanti rumene. Il riscatto italiano può ripartire dalle piccole cose. Però ora, anche se ci andava da bambina ("Mi ci portava mio padre"), il suo 45% di elettorato (che ha perso le speranza di poterla vedere dal vivo) si aspetta da lei uno scatto di orgoglio. Attendono tutti, per prima cosa, la sua serenità e poi, se ci sarà tempo, anche qualche intervento parlamentare.
Siamo tutti in attesa.
N.B.: Ci permettiamo un consiglio non richiesto. Resti ad Arcore, quella è la sua residenza. Resista ferocemente. Sappiamo che da alcuni non è benvista. Una forma di gelosia maniacale. Poco conta, l'amore provato è fondamentale. Dura per l'eternità. Lei deve tenacemente mantenere i suoi privilegi. Una vita sacrificata deve essere ripagata con l'affermazione dei propri diritti, sanciti dall'Uomo "illustre".
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2023-11-08 12:45:24
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