L'emendamento Costa vieta la pubblicazione "integrale o per estratto" degli atti. Nel Paese delle mafie, con una sanità che fa acqua da tutte le parti e con tanti altri problemi, era proprio necessaria questa "genialata" autoritaria?
A chi serve questo provvedimento?
I cittadini non devono sapere più nulla?
Questa è la volontà del Palazzo?
«L’Ordine dei giornalisti è fortemente preoccupato per la norma approvata alla Camera, che introduce il divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” del testo delle ordinanze di custodia cautelare, fino al processo, perché farà calare il silenzio sulle inchieste più delicate e importanti che portano all’arresto degli indagati». Secondo il comitato esecutivo del Consiglio nazionale dei Giornalisti: «Il divieto di pubblicare anche solo “stralci” delle ordinanze di custodia cautelare non ha nulla a che vedere con il principio di presunzione di innocenza, ma costituisce una pesante limitazione del diritto di cronaca».
La presunzione di innocenza. Ogni volta che si parla di certi argomenti o di certi personaggetti si tira fuori dal cilindro questa cazzata. Meglio aspettare la fine dei processi. Cinque, dieci, quindici, venti anni. E poi, forse, i cittadini potranno conoscere la verità giudiziaria.
Basta con la cronaca giudiziaria. Basta con le mafie. Basta con la corruzione e con i femminicidi.
Ma in questo Paese, tutto questo, sembra già essere una norma consuetudinaria. Dopo 76 anni ancora non conosciamo la verità sulla Strage di Portella della Ginestra. E a cascata possiamo arrivare sino ad oggi: passando per l'assassinio di Stato di Aldo Moro, le stragi di mafie e sTato, le bombe fasciste, la morte violenta di Attilio Manca, il massacro di Pier Paolo Pasolini.
Ma non basta.
Il Potere vuole ancora di più.
«Ai cittadini viene impedito di conoscere le motivazioni – spiegano sempre dal Comitato esecutivo dell'OdG – che hanno determinato gli arresti e quindi di sapere quali sono i motivi che hanno indotto magistrati e forze dell’ordine ad assumere provvedimenti che limitano la libertà individuale. I cittadini devono sapere perché vengono presi provvedimenti così pesanti per poter esercitare un controllo sull’operato della magistratura. Con il voto di ieri la politica sta cercando di chiudere il cerchio per impedire ai cittadini di sapere cosa accade nei palazzi di giustizia: questa norma si salda al decreto presunzione di innocenza, in base alla quale una sola persona – il Procuratore della Repubblica – decide se e quali notizie comunicare alla stampa; ruolo già oggi interpretato in maniera immotivatamente restrittiva: i comunicati diramati dalle procure contengono scarni particolari e omettono i nomi.
Per finire, per punire i giornalisti che si ostineranno a voler informare i cittadini, in Senato è in discussione la riforma della legge sulla diffamazione che prevede di introdurre sanzioni pecuniarie spropositate, fino a 50mila euro. In tal modo si vuole mettere il bavaglio all’informazione, che non ha nulla a che vedere con la tutela degli indagati: l’intenzione evidente è quella di evitare che i giornalisti possano continuare a fornire ai cittadini i particolari relativi agli scandali che riguardano i potenti. Qualcuno vorrebbe una stampa che si limiti alle veline e si occupi soltanto di furti al supermercato e spaccio di poche dosi di hashish».
L'informazione libera – con la schiena dritta – se ne frega dei vostri provvedimenti. Chi deve sapere – i cittadini – continuerà a conoscere i fatti. Nonostante le vostre arroganti leggi.
«Si tratta – scrive la Federazione Nazionale della Stampa – di un provvedimento liberticida non solo nei confronti dell'articolo 21 della Costituzione, ma anche nei confronti delle libertà individuali. È pericolosissimo che non si sappia la motivazione per cui una persona viene arrestata o meno. E non è pericoloso solo per la libertà di stampa, è pericoloso anche per lo stesso destinatario del provvedimento di custodia cautelare in carcere».
Ma i giornalisti sono disposti a ribellarsi?
E il presidente Mattarella firmerà l'ennesima legge che va in direzione opposta agli interessi dei cittadini e della Costituzione antifascista italiana?
«Ho fiducia nell’Italia. Che ha le risorse per affrontare il tempo nuovo», ha affermato Mattarella nel suo discorso, di qualche ora fa, davanti ai rappresentanti governativi e parlamentari.
Noi, cittadini, possiamo essere fiduciosi?
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2023-12-21 10:27:42
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