Di seguito pubblichiamo il comunicato ufficiale di Fratelli d’Italia, dove attacca la trasmissione Report, e le risposte del programma.
“Rai: Interrogazione di FDI sul ‘Metodo Report’
Abbiamo presentato un’interrogazione all’Ad Roberto Sergio e alla Presidente Marinella Soldi per sapere se l’utilizzo ricorrente di testimoni giudicati inattendibili dalla magistratura, che dopo qualche decennio fanno rivelazioni circa presunte rivelazioni su persone decedute, sia in linea con quanto stabilito dal Contratto di Servizio, che regola i rapporti tra lo Stato e la Rai.
È accaduto nel caso del padre del Presidente del Senato Ignazio La Russa, e nel caso del padre del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che tra le altre cose, come sappiamo tutti, ha interrotto i rapporti con Franco Meloni quando era ancora una bambina. Due servizi giornalistici per alcuni versi speculari finalizzati a colpire indirettamente degli esponenti politici, dove in uno c’è un pentito giudicato inattendibile dai magistrati che dopo decenni tira in ballo una persona deceduta, e quindi non in grado di controbattere. Per di più si sceglie di non dare conto al pubblico dell’inattendibilità dei testimoni intervistati, forse perché altrimenti verrebbe giù tutto l’impianto del teorema messo in piedi.
Con quello che sembra a tutti gli effetti un ‘metodo’, stiamo assistendo al progressivo degradamento di una storica trasmissione, un tempo capace di fare delle vere e proprie inchieste, e oggi ridotta a costruire teoremi fine a se stessi, utili solo a spargere fango. Ci auguriamo che l’Ad e la Presidente rispondano presto e nel merito ai punti che abbiamo sollevato.
Lo rende noto il gruppo Fratelli d’Italia nella Commissione Vigilanza Rai.”
si legge così nel sito ufficiale del partito.
Arriva la risposta di Report, pubblicata nel proprio sito:
“Fratelli d’Italia contro Report per le inchieste sul Presidente La Russa e sul padre della Presidente del Consiglio Meloni
Senatori e deputati di Fratelli d’Italia hanno firmato in Commissione di Vigilanza Rai un’interrogazione per chiedere l’intervento della presidente Marinella Soldi e dell’amministratore delegato Roberto Sergio contro la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci.
Report aveva mandato in onda l’intervista a un collaboratore di giustizia che ha raccontato di presunti rapporti tra il padre di Giorgia Meloni Franco Meloni e il boss Michele Senese.Oggetto della richiesta d’intervento sono i servizi di #Report “La Russa Dinasty” dell’8 ottobre dove viene messa in discussione la testimonianza dell’ex colonnello dei carabinieri Michele Riccio che racconta di aver saputo da un informatore che Cosa nostra nel 1994 aveva chiesto di votare per Antonino e Vincenzo La Russa.
L’altro servizio attaccato è quello del 14 gennaio dal titolo “Mafia a tre teste” e in particolare la testimonianza del pentito di Camorra Nunzio Perrella che ha rivelato un presunto legame tra il padre di Giorgia Meloni e il boss camorrista Michele Senese.
La contestazione è sull’articolo 6 del contratto di servizio che prevede “la presentazione veritiera dei fatti e degli avvenimenti, in modo tale da favorire la libera formazione delle opinioni”.“Per l’ennesima volta, i parlamentari del partito di maggioranza in Commissione di Vigilanza hanno chiesto alla Rai di intervenire sulla trasmissione d’inchiesta condotta da Sigfrido Ranucci, cadendo ancora una volta nella tentazione del bavaglio.
Insofferenza dimostrata anche dal ministro della Cultura che, pur risultando iscritto all’ordine dei giornalisti, sembra aver dimenticato il diritto, di rilevanza costituzionale, di satira: dopo aver diffidato la trasmissione Rai “Un giorno da pecora” per troppe battute su di lui, ora pare non gradire l’imitazione che Virginia Raffaele fa della direttrice d’orchestra Beatrice Venezi.L’Usigrai è al fianco delle colleghe e dei colleghi di Report, per tutelare la loro autonomia e indipendenza dall’ingerenza di tutti i partiti”. “Dare sempre le notizie anche quando sono scomode, perché i cittadini hanno il diritto di essere informati. È la regola del giornalismo che una politica sana dovrebbe rispettare. E invece il partito della Presidente del Consiglio attacca ancora una volta una trasmissione d’inchiesta, Report Rai Tre”, dichiara Sandro Ruotolo, responsabile informazione del Partito Democratico.
“Non entriamo nel merito del contenuto dei servizi mandati in onda da Report, ma ci limitiamo ad osservare che si susseguono interventi a gamba tesa – in chiaro o sotto traccia – sul Servizio Pubblico e sull’informazione in generale per limitare la libertà di stampa. E questo è inaccettabile, tanto più se si attacca un programma che rappresenta la punta di diamante del giornalismo d’inchiesta non solo in Rai ma in tutto il panorama televisivo italiano”, così gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione di vigilanza Rai Dario Carotenuto, Anna Laura Orrico, Dolores Bevilacqua e Riccardo Ricciardi.
“Meloni ha superato Berlusconi: questi attacchi al diritto di inchiesta nemmeno con gli editti bulgari. Bisogna inventare altri tipi di editti, non so se editti ungheresi. Sono attacchi non degni di una democrazia. Solidarietà a Report”, afferma la segretaria Pd Elly Schlein a margine dei lavori del seminario di Gubbio.”
immagine di copertina presa dal sito della Rai
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