Una presentazione diventata presto un dibattito vivace e ricco di spunti tra l’autore e il pubblico per il libro “Un autunno caldo.
Crisi ecologica, emergenza climatica e altre catastrofi innaturali” di Andrea Fantini.
È questa la sintesi dell’incontro tenutosi presso la sede della Casa del Popolo La Conviale in corso Dante 50/52. Dopo l’introduzione di Nicholas Tomeo, che ha annunciato anche i prossimi incontri, accanto all’autore Andrea Fantini la presentazione è stata animata da Carmine Tomeo e da due studentesse del liceo scientifico di Vasto, Sharon e Luana. Alle loro analisi e riflessioni si sono aggiunti i contributi di diverse persone, non solo spettatori della presentazione ma soprattutto parti attive del vivace dibattito scaturito dal libro.
L’accumularsi di prove sulle alterazioni della biosfera e del clima spingono da tempo a riconsiderare la nostra presenza sulla Terra. La stessa definizione di Antropocene pone interrogativi non solo tecnici e scientifici, ma anche sociali e politici. La crisi che viviamo è davvero il frutto dell’attività di una specie universalmente scriteriata e vorace?
O è piuttosto il risultato di un particolare sistema economico, sociale e politico – scaturito da secoli di saccheggi e conflitti – i cui processi di riproduzione sono incompatibili con le dinamiche di rigenerazione della biosfera? Intrecciando storia dell’ambiente e dell’energia, ecologia ed economia politica, Un autunno caldo ricostruisce l’enorme impatto dell’uomo sul pianeta Terra e ne analizza le conseguenze.
Giungendo a una conclusione tanto semplice quanto radicale: più che scommettere su qualche miracolo tecnologico, per superare la crisi attuale è necessario trasformare il sistema che l’ha prodotta.
La nostra specie infatti è sempre riuscita ad adattarsi a svariate condizioni ambientali, ma per farlo ha attraversato catastrofi, rivoluzioni, fallimenti e cambi di rotta. E ora siamo davanti a un bivio che ci obbliga a immaginare un modo diverso di stare al mondo. Sono questi gli interrogativi e le riflessioni poste da La Conviviale nella presentazione dell’evento.
L’incontro è stato occasione di confrontarsi per tentare di fare luce sull’intreccio tra crisi ecologica, emergenza climatica e dinamiche di riproduzione economica e sociale significa mettere in discussione la rigida separazione tra i saperi che è propria del capitalismo, aprendo le porte a un nuovo modo di conoscere e interpretare il mondo, ma anche di agire nella vita quotidiana.
«Anche con uno sguardo alla realtà locale, la crisi ecologica e l’emergenza climatica, non hanno niente di “naturale” ma hanno origine da sfruttamento delle risorse e dall’iniquità della distribuzione della ricchezza, dalla riduzione a merce di ogni cosa, dalle disuguaglianze economiche e sociali» è l’analisi di Carmine Tomeo.
Il libro di Andrea Fantini affronta tutto questo analizzando varie prospettive.
«Da una prospettiva storica, per capire il presente e pensare a quali possibilità abbiamo per agire sul futuro – prosegue Tomeo – una prospettiva per non cadere nella depressione dovuta all’idea di ineluttabilità di una catastrofe ma che semmai ci invita a fare qualcosa per fermarla».
«Perché se le cause, gli effetti e le responsabilità della crisi ecologica hanno un’origine storica, economica, sociale e politica, allora si può agire per modificarne la traiettoria» conclude Carmine Tomeo.