L’altissima partecipazione alla manifestazione del 13 gennaio scorso “Verità e Giustizia per Emanuela” è stata la prima forte risposta a chi vuole silenziare, far dimenticare, impedire oltre quarant’anni dopo che sul rapimento di Emanuela Orlandi cali una definitiva e totale omertà, sull’ampio sistema di ricatti di cui è stato il tassello di un puzzle, come Pietro Orlandi ha scritto su Facebook in risposta ad un commento sotto il post in cui ha pubblicato una delle interviste rilasciate nei giorni precedenti la manifestazione. Omertà che continua a far rima con depistaggi, verità di comodo, confusione strumentalizzando e falsificando fatti, atti e parole.
Un gioco sporco, come lo ha definito il curatore di Notte Criminale Alessandro Ambrosini che nel dicembre 2022 pubblicò l’audio “Vatican Shock”, dopo quanto fu scatenato contro Pietro Orlandi nelle ore successive ad una dichiarazione nella trasmissione televisiva DiMartedì.
«Diddi è furbo. Preferisce cercare una verità di comodo provando a scaricare la colpa sulla famiglia» si legge nel titolo dell’intervista a Pietro Orlandi pubblicata da MowMag l’11 gennaio scorso. Intervista in cui il fratello di Emanuela Orlandi ha criticato la mancanza di “limiti di tempo”, e le sue conseguenze, che ha pubblicamente dichiarato Diddi.
Il “promotore di giustizia” (virgolette nostre perché di promozioni di giustizia in un anno non ne abbiamo visto, anzi) vaticano, l’anno scorso ha cercato di opporsi all’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta e per almeno due volte ha ferocemente attaccato Pietro Orlandi e la sua famiglia e l’avvocato Laura Sgrò.
Affermando che Pietro Orlandi e l’avvocato Sgrò si sarebbe rifiutati di collaborare non fornendo nomi ed elementi utili, cosa nettamente falsa ha ribadito con forza varie volte Pietro Orlandi, e insinuando sulla famiglia stessa.
Emanuela Orlandi, una macelleria delle vite per spostare l’attenzione
Dopo che è stato citato uno zio morto, ipotesi vecchia già smontata e smentita all'epoca, Pietro Orlandi, l’avvocato Laura Sgrò e tutta la famiglia hanno reagito con forza con una conferenza stampa in cui hanno riportato i fatti reali. Pietro Orlandi: «hanno passato il limite come non mai».
https://www.wordnews.it/emanuela-orlandi-una-macelleria-delle-vite-per-spostare-lattenzione
In quegli stessi giorni, dopo che per mesi era stata scatenata una campagna di attacchi, tentativi di delegittimazione e insulti contro Pietro Orlandi, contro di lui ci sono stati due episodi a dir poco inquietanti. Nel silenzio e senza nessun turbamento da parte di chi ha strumentalizzato e falsificato sue dichiarazioni, di chi si è prestato solo a difendere la cupola vaticana e a portare acqua a depistatori e silenziatori in servizio permanente. Nessun rispetto per la famiglia e la ricerca della verità da parte di tanti cicisbei e totale allineamento ad ogni ambiente vaticano.
Escalation intimidatoria contro Pietro Orlandi, dopo la lettera minatoria squarciate le gomme dell’auto
Nuovo inquietante episodio reso noto da Alessandro Ambrosini sul blog “Notte Criminale”: «un’escalation in quello che si può tradurre come una forma di avvertimento. Un messaggio non lontano dallo stile mafioso, visto più volte. Un messaggio concreto, come una lettera con un proiettile».
Lo scorso anno dopo essere stato convocato dal promotore Diddi , in seguito all’inchiesta su Emanuela , lo stesso Diddi tramite mezzo stampa disse che ci rifiutavamo di fare nomi. Falso. Questa di seguito è la lista di nomi inserita nel memoriale che consegnai a Diddi . Persone che sarebbe importante fossero convocate e ascoltate perché alcuni sono a conoscenza di fatti altri potrebbero confermare fatti . Queste persone non furono mai ascoltate nella prima e seconda inchiesta , anche perché il Vaticano nella prima inchiesta respinse le rogatorie internazionali presentate dai magistrati italiani.
Cardinale Giovanni Battista Re, come persona informata sui fatti
Mons. Carlo Maria Viganò, persona informata sui fatti riguardante la telefonata dei presunti rapitori arrivata presso la sala stampa il 22 giugno 83, tra ke 20 e le 21
Cardinale Leonardo Sandri,persona informata sui fatti riguardante la telefonata dei presunti rapitori arrivata presso la sala stampa il 22 giugno 83, tra ke 20 e le 21
Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, persona informata sui fatti riguardanti l’incontro in Procura tra il comandante della gendarmeria Giani , il suo vice Alessandrini e il magistrato Capaldo
Sua Eminenza il Cardinale Angelo Becciu, persona informata sui fatti riguardanti l’incontro in Procura tra il comandante della gendarmeria Giani , il suo vice Alessandrini e il magistrato Capaldo
Cardinale Santos Abril Y Castelló, persona informata sui fatti ( nel 2014 presidente della commissione cardinalizia dello ior e arciprete della basilica di Santa Maria Maggiore)
Monsignor Giovanni Morandini persona informata sui fatti in relazione all’invito ,nell’estate dell’83, tra la presidenza del consiglio e la Santa sede , in riferimento al rapimento di Emanuela, di “ non aprire una falla che difficilmente di potrà’ chiudere”
Sua Eminenza il Cardinale Stanislaw Dziwisz persona informata sui fatti
Sua Eminenza il Cardinale Emery Kobongo persona informata sui fatti
Monsignor Pierluigi Celata collaboratore , all’epoca, del card Casaroli e padre spirituale di Marco Accetti( indagato nell’ultima inchiesta archiviata nel 2015)
Sua Eminenza il Cardinale Salvatore de Giorgi Sua Eminenza il Cardinale Julian Herranz;questi due cardinali, insieme al cardinale Josef Tomko, deceduto nel 2022, tre cardinali hanno fatto parte della Commissione, creata da Papa Ratzinger, per indagare sulla fuga di documenti riservati e su altre vicende delicate della Chiesa. I cardinali hanno consegnato al pontefice la loro relazione all'epoca di Vatileaks a Papa Benedetto XVI.
Secondo quanto riferisce la stampa, al momento delle dimissioni. "Il Papa (Benedetto XVI, na) ha deciso che gli atti dell'indagine di cui solo lui è a conoscenza siano a disposizione del futuro pontefice".
Mons. Jozef Kowalezyk e Mons. Tadeusz Rakoczy; dalle dichiarazioni del card Dziwitz ,riportate nel suo libro del 2007 , erano persone vicine e intime di Giovanni Paolo II al punto che spesso agli inizi del suo pontificato uscivano con Wojtyla e lo stesso card Dziwitz nottetempo all’insaputa di tutti. Potrebbero essere a conoscenza di fatti legati al rapimento di Emanuela.
Don Piero Vergari; indagato per concorso nel sequestro di Emanuela Orlandi e molto intimo di Enrico De Pedis e della di lui vedova, Carla Di Giovanni. Fu oggetto di intercettazioni da parte della Procura di Roma che certo non denotano un comportamento limpido del prelato.
Sua Eccellenza Mons. Georg Gänswein; Segretario personale di Papa Bendetto XVI, a conoscenza degli incontri tra il magistrato Capaldo e i due emissari della Santa , il comandante della gendarmeria Giani e il suo vice Alessandrini.
Mons. Peter Welles; nel 2012 Assessore per gli Affari Generali alla Segreteria di Stato e molto vicino a Mons. Gänswein. Secondo quanto riferito da Mons. Valentino Miserachs, maestro di canto corale di mia sorella, fu interrogato, per volontà di Papa Benedetto XVI, il 4 maggio del 2012 dal Comandante Giani e alla presenta di Mons. Wells. Attualmente è Nunzio in Thailandia, Cambogia e Laos.
Mons. Ettore Balestrero; nel 2012 era Sotto-
Segretario per i rapporti con gli Stati. Considerato
uomo-chiave" del Pontificato di Benedetto XVI.
Attualmente è Nunzio in Congo.
Da ascoltare come persona informata sui fatti.
Il Dottor Domenico Giani; ex Comandante della Gendarmeria Vaticana, persona informata sui fatti
Il Cavaliere Costanzo Alessandini; ex Vice- Comandante della Gendarmeria Vaticana, Persona informata sui fatti
Dottor Giancarlo Capaldo; magistrato in pensione della Procura di Roma, che potrà riferire sulla presunta "trattativa"
Dottor Giuseppe Pignatone; già Procuratore della Repubblica di Roma e attuale Presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, che potrà riferire sulla presunta trattativa
Mons. Gianfranco Piovano; avrebbe riferito di sapere che Emanuela Orlandi era stata sepolta presso il Cimitero Teutonico.
Padre Leonardo Sapienza; reggente della Prefettura della Casa Pontificia, che era presente quando Papa Francesco mi disse che Emanuela era in cielo.
Il Comandante Gianluca Gauzzi Broccoletti attuale Comandante del Corpo della Gendarmeria
Vaticana e negli anni 2015-2016 Vice Commissario del Centro di Sicurezza del Corpo Della Gendarmeria. Sequestro’ ai tempi dell’inchiesta vatiliks i telefoni riservati della Santa Sede “telefoni bianchi” sui quali avvene lo scambio di messaggi whatsapp in riferimento a “materiale” rinvenuto sulla scomparsa di Emanuela
Francesca Immacolata Choauqui, persona informata sui fatti.
Mons. Angel Vallejo Balda; persona informata sui fatti
Ministro Franceschini persona informata sui fatti riguardante autorizzazione lavori nei sotterranei della basilica di Santa Maria maggiore nel 2014
(Pietro Orlandi, post facebook del 13 gennaio alle ore 23.57)
Pietro Orlandi: un’inchiesta di Andrea Purgatori spiegò il mondo sporco tra Stato, Chiesa e criminalità di quegli anni». Purgatori intervistò la sorella di Mino Pecorelli che raccontò l’inchiesta sulla “Gran Loggia vaticana” con 121 affiliati, quattro conducono al rapimento di Emanuela Orlandi. «Mino mandò a Papa Luciani l’elenco dei prelati infedeli … Quella notte il Papa morì» ha ricordato Rosita Pecorelli.
https://www.wordnews.it/verita-e-giustizia-per-emanuela-orlandi-sit-in-a-roma-il-13-gennaio
2024-01-26 18:43:21
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