In senso positivo vuol dire consapevolezza del proprio valore e delle proprie possibilità, e può giovare al rafforzamento dell'autostima; ma è sempre più spesso utilizzato dal ceto politico con accenti di arrogante superiorità nei confronti di altri.
Una sorta di ipertrofia dell'IO che evidenzia il bisogno, più o meno inconscio, di compensare un sentimento di reale inferiorità.
L'orgoglio in tal modo si traduce in alterazione dei rapporti sociali ed affettivi, in una sorta di eccitazione mentale che attenua l'autocritica. Questo tipo di orgoglio nasconde talora una profonda angoscia esistenziale e si traduce nel delirio di onnipotenza.
È tipico nei soggetti con una identità fragile che, se investiti di cariche pubbliche, rappresentano un pericolo per la democrazia.
Pertanto diffido sistematicamente di quanti si gonfiano il petto e riempiono la bocca con tale termine.
Tutte le dittature hanno origine da soggetti "orgogliosi"!
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2024-01-26 16:58:51
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