Articolo 21 della Costituzione Italiana:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.”
Dovrebbe essere questo parte integrante della vita di tutti i giorni, essendo sancito dalla Costituzione, ma siamo sicuri che oggi sia così?
L’esempio lampante, insieme a tantissimi altri, sono le manifestazioni che in queste giornate si stanno svolgendo sotto le sedi Rai nelle varie città d’Italia. Il tutto avviene dopo le polemiche successe a Sanremo e da Mara Venier. Artisti, che possano piacere o meno, hanno chiesto semplicemente lo stop del genocidio e parlato di immigrazione, sia attraverso i loro testi sia appena finite le performance. Addirittura da Mara Venier Dargen D’Amico ha dovuto chiedere scusa per ciò che ha detto, come se fosse colpa sua che qualcuno faccia guerre che causano pure immigrazione.
Successivamente Mara Venier ha letto un comunicato dell’Ad della Rai dove si giustificava ciò che sta succedendo in Palestina e andando contro agli artisti che si sono permessi di parlarne dal palco più importante del panorama mondiale ed europeo. Addirittura la Venier ha detto che tutti, per lei ovviamente, siamo d’accordo. Le reazioni sono state diverse e quasi tutte contro queste parole. Addirittura l’Ad della Rai è stato messo sotto scorta per tutte le reazioni, e qualcuno parla pure di minacce, che ha ricevuto. Sicuramente non si deve oltrepassare un limite e parliamo della sicurezza sulla vita dei singoli e l’attacco spropositato che hanno ricevuto.
Ciò non toglie, però, la libertà che si ha nel manifestare contro a queste parole ed è quello che sta avvenendo in diverse città d’Italia. Le più importanti sono state a Roma, Napoli, Torino e Bologna dove i manifestanti hanno fatto un presidio sotto le sedi Rai per chiedere le dimissioni dell’Ad e per avviare un confronto sulle parole che sono state lette. Questo ha scatenato le reazioni delle diverse forze dell’ordine causando dei tafferugli dove sono state effettuate delle efferate cariche da parte dei poliziotti presenti ai manifestanti e causando diverse decine di feriti nelle città. Allora lì la domanda sorge spontanea: c’è ancora questa fantomatica libertà di parola, libertà di manifestare il proprio pensiero in Italia?
Questo è un principio cardine della democrazia che sta venendo violato.
Ma verranno mai presi dei provvedimenti? La risposta è quasi scontata.
E allora cosa ci resta da fare?
Parlare, parlarne e buttare tutto alla pubblica gogna, così da non far passare nulla fuori dai riflettori che dovrebbero far riflettere tutta l’opinione pubblica.
Dopo queste manganellate, però, non ci si ferma e tantissimi altri presidi sono stati organizzati sotto le sedi Rai. Da noi, in Sicilia, l’appuntamento è domani, sabato 17 febbraio, a Palermo in viale Strasburgo 19 alle ore 10:00.
immagine di copertina Ansa