La distrazione e la superficialità degli adulti nei confronti degli adolescenti sono la concausa della infelicità di gran parte delle nuove generazioni.
L'adolescenza è l'età della crescita e del tumulto delle emozioni, contrassegnata dalla immediatezza e dalla spontaneità delle esperienze.
Il passaggio profondo e radicale tra infanzia e adolescenza determina il momento nel quale nascono le grandi domande sul senso della vita e della morte; e nascono i grandi ideali che si confrontano con il mondo degli adulti, spesso lontani ed estranei.
Gli adolescenti hanno l'impellente desiderio di un contatto interpersonale e di relazioni, che non di rado si confronta con il deserto, la indifferenza, la noncuranza e la anoressia emozionale degli adulti.
Non sempre i genitori e gli insegnanti hanno una formazione psicologica tale da consentire loro di cogliere le ragioni profonde di comportamenti e di vissuti decifrabili solo con il linguaggio e l'ascolto delle emozioni.
Le famiglie e la scuola hanno modelli di educazione e formazione più ispirati a rigidità formale che alla lettura emozionale e alla condivisione del vissuto degli adolescenti.
Pertanto ne derivano errate interpretazioni di lacune scolastiche e ritardi di apprendimento, che erroneamente vengono ricondotte a disinteresse e negligenza.
La famiglia e la scuola devono essere "comunità educanti", nelle quali il dialogo deve rappresentare una costante, e la "maieutica" il metodo insostituibile.
La mia scuola ideale è quella nella quale è bandito ogni autoritarismo, e nella quale si affermi il motto che ho adottato durante i miei 20 anni di insegnamento: " Non si vieta, non si rimprovera, non si punisce, ma si EDUCA".
Ed è stata, per me, un'esperienza meravigliosa!
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2024-03-20 18:31:50
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