Domina, ancora oggi, un concetto di darwinismo sociale nei rapporti tra gli uomini.
Il darwinismo sociale è la base di tutte le teorie liberiste e neoliberiste. Nella competizione per l'accumulo di ricchezza e potere, è la chiave di lettura di una società che deve crescere sempre più. Gli esseri umani non devono mai sentirsi soddisfatti ma, comparandosi con chi ha di più, devono lottare, anche contro tutti, per ottenere qualcosa che non hanno ancora. Guai ad accontentarsi di ciò che si ha. Sarebbe la fine del ciclo economico in costante espansione.
Da questa visione primitiva scaturiscono i rapporti di geopolitica.
Nelle società primitiva non c'era alternativa alla predazione con la forza e per questo motivo abbiamo avuto nei secoli milioni di morti e violenze indicibile. Questo istinto domina ancora e ci sembra normale che aree di potere si confrontino tra di l'oro per affermare un dominio. Ma, nella nostra epoca, con l'atomica, la visione predatoria dei rapporti umani diventa estremamente pericolosa per tutti.
Si gioca a tendere la corda e fermarsi un momento prima che si spezzi. Il pericolo che la corda si possa spezzare è sempre più forte.
Eppure oggi ci sarebbero le conoscenze per cercare di cambiare strada. Si potrebbe concepire un sistema di produzione di energia globale evitando inquinamento e distruzione ambientale. Si potrebbe cercare di produrre in base a bisogni reali e non indotti per favorire la crescita dell'economia. Si potrebbe cercare di attuare soluzioni condivise per evitare una crescita demografica che non è sopportabile dal sistema Terra.
Tutto questo si potrebbe fare se al centro dei valori di riferimento dei comportamenti umani non ci fosse la necessità di accumulare ricchezze e potere. Ci vorrebbe un pensiero che avesse come valore di riferimento in mantenimento dell'equilibrio ambientale, della distribuzione della ricchezza e dell'equilibrio demografico.
Per fare questo deve essere abbandonato il neoliberismo decadente. Tuttavia attualmente manca una visione organica alternativa al neoliberismo e questa è la vera colpa di una sinistra che non c'è.
Nel pensiero unico neoliberista si mette al centro di tutto il sistema un ipotetico mercato asettico, che dovrebbe regolare tutto, e non l'uomo con i suoi bisogni.
La catastrofe delle probabili guerre future nasce proprio da qui dalla mancanza di visioni alternative e per questo ci stanno indottrinando verso la guerra.
L.P.
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2024-03-24 15:23:36
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