Le elezioni sono terminati, i risultati li conosciamo:
l’avanzare della destra estrema in tutta Europa è sempre più massiccia.
Ma andando in Sicilia possiamo vedere come, oltre al centrodestra, in Europa abbiamo mandato i più “onesti”. Eh sì perché se da un lato è vero che la Commissione Parlamentare Antimafia aveva dato il suo parere su alcuni candidati e che tutti eravamo a conoscenza di alcune indagini, dall’altro lato abbiamo preferito far finta di non conoscere nulla e mandare, comunque, in Europa probabili “delinquenti” e comunque ancora con indagini in corso.
A partire dall’ormai onorevole Marco Falcone, mister 100 mila voti, che è arrivato secondo solo al suo compagno (si fa per dire) di lista: mister 121 mila voti Tamajo.
Marco Falcone, candidato per la lista Forza Italia Noi Moderati Ppe, Circoscrizione Italia insulare,
«nel luglio 2023, è stato disposto il rinvio a giudizio per il reato di cui all’articolo 81, 110, 117, 319-quater del codice penale (induzione indebita a dare e promettere utilità) – ha spiegato Colosimo -. È in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Palermo, con prossima udienza fissata al 26 settembre 2024». Per lo stesso candidato «in data 22 dicembre 2020, è stato inoltre disposto il rinvio a giudizio per il reato di cui agli articoli 56, 81, 110, 317 del codice penale (tentata concussione). È in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Catania, con prossima udienza fissata al 28 maggio 2024»
ha sottolineato Colosimo.
Adesso andiamo tra le fila di Fratelli d’Italia i quali in Sicilia hanno mandato ben 2 persone al Parlamento Europeo: Giuseppe Milazzo e Ruggero Razza. Per uno strano gioco del destino sia Milazzo che Razza sono indagati e per Razza è arrivato, subito dopo le elezioni, il rinvio a giudizio. Giuseppe Milazzo, anch’egli impresentabile per la Commissione Antimafia e europarlamentare uscente, è sotto processo per tentata concussione per una vicenda legata all’Istituto autonomo case popolari.
Per Ruggero Razza, ex assessore regionale alla Salute con il governo Musumeci, 2 giorni fa è stato rinviato a giudizio a Catania in un procedimento che lo vede accusato di avere spinto affinché venisse pilotata una selezione per l’assegnazione di un incarico all’interno della sanità regionale. Come se non bastasse in periodo di Covid (quando era assessore alla salute), venne coinvolto in un’indagine per falso nella gestione dei dati da trasmettere al ministero. Secondo i magistrati di Palermo, Razza avrebbe chiesto di “spalmare” la trasmissione del numero dei decessi che si stava registrando in Sicilia per evitare che venisse attivata la zona rossa.
Ancora di più veniamo a sapere tramite un articolo del quotidiano “Domani”, a firma del collega Olivelli, che Razza avrebbe avuto un supporter particolare: l’imprenditore Giuseppe Capizzi. Capizzi, sindaco di Maletto, è reo-confesso nell’inchiesta relativa al torrente Bisconte-Cataratti il quale ha confessato, tra ottobre e novembre 2022, come e perché avrebbe corrotto Maurizio Croce (ex commissario straordinario per il rischio idrogeologico in Sicilia). Giorno 1 luglio ci sarà l’udienza preliminare davanti il Gup.
Per ultimo ma non per importanza abbiamo colui che ha appoggiato la campagna elettorale di Raffaele Stancanelli, primo arrivato tra le file della Lega in Sicilia: Luca Sammartino.
Deputato Leghista, ex vicepresidente della Regione Siciliana ed ex Assessore all’Agricoltura. Entrambi ex perché si è dovuto dimettere grazie all’inchiesta “Pandora” nella quale è coinvolto e che riguarda presunte infiltrazioni della criminalità organizzata ed episodi di corruzione al Comune di Tremestieri Etneo.
Il 16 giugno si sono concluse le indagini e pure Luca Sammartino ha ricevuto
“l’avviso di conclusione delle indagini preliminari”.
In conclusione in questa tornata elettorale, in Sicilia, abbiamo mandato in Europa “la banda degli uomini, in questo caso politici, onesti”.
immagine di copertina pixabay
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