Un palco colmo di grande calore umano; è questo il regalo più bello che hanno fatto i Simple Minds ai loro fans durante le serate del tour estivo in Italia. Noi, di WordNews eravamo presenti il 27 giugno all’Auditorium della Musica a Roma e abbiamo potuto assistere alla fantastica performance di Jim Kerr, Charlie Burchill & Company.
Oltre ad accoglierci con la loro buona musica hanno creato una forte connessione con il pubblico. Jim ha dato il benvenuto alla platea con: “Siamo a casa, Italia!” Infatti, i due amici scozzesi hanno casa (e albergo 4 stelle – Villa Angela) a Taormina da vent’anni. Questo spiega anche la battuta di Kerr quando, in vero accento siciliano, dopo aver cantato Sanctify yourself, esclama: “Minch… come sono stanco!”
Ma facciamo un salto indietro nel tempo , quando Jim Kerr e Charlie Burchill strinsero amicizia come vicini di casa all’età di otto anni. Crescendo insieme hanno condiviso la loro passione per la musica, soprattutto Bowie, Queen, Roxy Music, giusto per citarne alcuni. Forse mai avrebbero pensato che sarebbero saliti ancora insieme sul palco, in giro per il mondo, a suonare e celebrare i loro 40 anni di successi. Eh sì, i Simple Minds hanno visto alti e bassi, come è normale che sia, ma sono rimasti uniti nella loro libertà di espressione.
Testimonianza di un passaggio importante è sicuramente Belfast Child che Jim esegue all’Auditorium della Musica come una boccata d’aria pura con una delicatezza vocale, capace di accarezzare il pubblico commosso, per poi scatenarsi in Someone somewhere.
La band ha una forte coscienza sociale che non solo viene trasmessa nei testi, ma si percepisce dagli sguardi e dal rispetto per il pubblico. La musica dei Simple Minds si colloca nello spazio senza tempo; regala ritmo, emozioni e resiste magnificamente agli anni, rimanendo tale. I live dei Simple Minds sono una vera bomba con un suono potente e un equilibrio musicale consolidati da una sinergia di grande umanità che si proietta in avanti e abbraccia chiunque li ascolti.
A salire sul palco: Jim Kerr, voce, e Charlie Burchill, chitarra, fondatori nel 1977 della band di Glasgow nel 1977. La favolosa batterista inglese Cherisse Osei, con i Simple Minds dal 2017, che Kerr battezza: “La nostra piccola belva” è una vera forza femminile della natura. Al basso Ged Grimes, con la band dal 2010, e Gordon Goudie chitarra (dal 2001). Sarah Brown è la super vocalist, membro della band da circa dieci anni che stupisce con la sua voce potente e forte presenza scenica.
I Simple Minds brillano e trionfano nel tour europeo con ben cinque tappe italiane: Milano, Roma, Bari, Mantova e a Senigallia dove noi di WordNews li abbiamo seguiti il 1 luglio e abbiamo incontrato l’entusiasmo del Simple Minds Fanclub Italia. Gli amministratori e moderatori del fanclub sono Marco Fea, Giusy Zagari, Gianluca Genovese e suo figlio ventenne Alessio Genovese, il più giovane appassionato e nuova generazione Minds!!!…
Abbiamo approfittato dell’occasione per fare alcune domande a Gianluca Genovese:
Qual è la forza del fanclub?
SMFCI è unico, diverso da tutti gli altri, vuoi forse perché l’amore che ho per i Simple Minds dal 1983 mi porta ad essere ultra protettivi nei loro confronti, ma penso che gli sia dovuto per la grande storia da 47 anni. Quindi unicità, semplicità, amicizia, lealtà e tanto tanto amore. Devo dire che in 7 anni che amministro SMFCI ho avuto qualche momento di “stanca”, voler lasciare. Ma l’oltre dei SM mi ha sempre detto “vai avanti”! Così ho fatto.
Ci sono dei vantaggi per i fan dei Simple Minds?
Il vantaggio è condividere la nostra passione per i SM, giorno dopo giorno. Essenza imprescindibile per essere un Minds. Jim dice sempre…”Essere un Simple Minds non è da tutti, non è per tutti”
Qual è la regola fondamentale del fanclub?
Rispetto per tutti coloro che fanno parte dei SM e reciproco tra i membri. L’unica vera “regola” alla quale non transigiamo è “only Simple Minds. Nessun confronto con qualsiasi altro artista o band.
Hai incontrato i Simple Minds?
Incontrati più volte ed ogni volta è un emozione infinita, semplice e unica. Ti toglie l’aria dall’emozione, ma sai che con loro ti senti a casa. Jim e Charlie sono sempre disponibili, ma tutti i SM lo sono. Ogni volta mi rendo conto che essere un Minds va oltre.
Gianluca ha proprio ragione, essere un Minds va oltre, e lo dimostra l’incredibile atmosfera in piazza Garibaldi a Senigallia dove la scena di Roma si ripete, facendo saltare dalle sedie le migliaia persone presenti. I Simple Minds salutano, ringraziano, sorridono e stringono le mani dei fortunati in prima fila, tra cui i fans di lunga data, ma anche tanti giovani e ragazzi.
Una vera emozione che difficilmente si dimenticheranno e fa capire quanto sia potente l’effetto Simple Minds.
Concludiamo con You turn me on, You lift me up (Mi accendi, mi sollevi) da Alive & Kicking: è proprio questo l’effetto che fanno le note della band scozzese, accendono e sollevano, perché vive e fortissime, e ci auguriamo che la musica dei ragazzi di Glasgow (e ormai concittadini italiani) ci possa accompagnare ancora per molto: lunga vita ai Simple Minds!
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2024-07-02 11:57:39
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