Per molti anni ne ho fatto parte, nel tentativo, purtroppo vano, di renderlo minimamente più decoroso. Troppe falsità, ipocrisie e furbizie, interessi personali e di parte prevalenti su quelli collettivi.
Molta disonestà, ignoranza e superficialità.
Demagogia a profusione.
Non individuo progetti seri e a lungo termine, proposte di riforme strutturali per risolvere i tanti e gravi problemi degli italiani.
Uno, in particolare, mi sembra prioritario: quello delle tante disuguaglianze.
Disuguaglianze di genere, economiche, lavorative, nel godimento dei diritti fondamentali della persona.
I poveri sono 5 milioni e 600 mila, in aumento rispetto a qualche anno fa. Il 23% dei contratti di lavoro, spesso a tempo determinato, hanno salari inferiori ai 780 euro del reddito di cittadinanza.
La politica, a tutti i livelli, non si occupa seriamente degli esclusi e dei diseguali.
La dignità di costoro viene sempre più compressa.
Ho una sensazione di impotenza, e di essere dentro un acquitrinio melmoso dal quale è difficile uscire.
Ma qualcosa bisogna pur fare.
Cominciando dalle realtà a noi più prossime, quali i comuni e le regioni. Nei prossimi giorni ci penserò.
Voglio, devo pensarci.
Non accetto di passare il resto della mia vita sdraiato, malinconicamente, sul divano.
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2024-07-15 08:46:55
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