La realtà nel suo insieme e gli esseri umani nei loro rapporti, sia collettivi che individuali, si uniformano al ritmo "dell'uomo economico": accumulare- distribuire-consumare.
In tal modo si perde il criterio unificante della persona e non si ritrova più la vera identità.
C'è un ritmo del tutto diverso da quello prevalente, direi agli antipodi: è il ritmo dell'amore, che vuol dire donarsi, perdersi per crescere e ritrovarsi. Il senso vero di ciascuna persona non è dato dalla funzione economica, ma dal suo esistere con gli altri in uno stato di tensione, per realizzare un progressivo perfezionamento dello stare insieme, una pienezza di comunione.
Ciò vuol dire ricerca costante della pace, della giustizia sociale e di una effettiva uguaglianza.
La scoperta di beni sempre più sofisticati dovrebbe essere per tutti gli uomini, invece accade che ciò avvantaggia solo i ricchi e i potenti, a danno dei poveri e degli oppressi.
Una politica, qualunque politica, che non si ponga prioritariamente l'obiettivo della felicità di tutti gli esseri umani, nessuno escluso, è una pessima politica, e va contrastata sempre, senza alcun cedimento. Questo è l'obiettivo ESSENZIALE che mi accompagna, che spero ci accompagni: fare della nostra vita un progetto di cambiamento per dare concretezza al precetto dell'AMORE.
Tutto il resto conta nulla.
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2024-08-24 19:14:00
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