Sono passati trent’anni da quel giorno e non solo la verità è ancora avvolta nel buio e la giustizia non ha fatto il suo corso, ma Adinolfi è stato dimenticato e mai riconosciuto come vittima del proprio lavoro di magistrato.
Eppure l’ultima inchiesta condotta dalla procura di Perugia aveva sancito che Adinolfi fu ucciso proprio per essersi occupato, presso la Sezione Fallimentare della Procura di Roma, di numerosi casi di fallimenti di rilevanza economica e sociale, coinvolgenti figure della malavita romana e dell’alta finanza.
Poi l’inchiesta fu archiviata e oggi ancora non sappiamo se e chi ordinò la scomparsa del giudice, chi ha voluto farlo tacere per sempre e chi ha agito affinché la sua memoria fosse cancellata.
Dopo aver depositato un’interrogazione sul caso alla Presidente del Consiglio Meloni, in attesa di una risposta abbiamo tenuto questo pomeriggio (8 ottobre) la conferenza stampa “Paolo Adinolfi, il giudice dimenticato” per rompere il silenzio istituzionale.
Ringrazio il giornalista Gianluca Zanella, i figli del giudice Adinolfi, Lorenzo e Giovanna Adinolfi, l’ex magistrato Guido Salvini e il collega ed ex magistrato Federico Cafiero De Raho per aver partecipato.
È il punto di inizio, non ci fermeremo qui.