L’autismo è uno stato mentale caratterizzato dal rinchiudersi della persona in se stessa, con perdita più o meno rilevante dei contatti con il mondo esterno.
Pare che ancora, purtroppo, non abbia una cura.
Pertanto massima vicinanza e solidarietà a quanti lo vivono come condizione.
Ma esiste un’altra forma di autismo, del tutto volontario, che colpisce gran parte della classe politica del nostro Paese a diversi livelli.
È composta da personaggi rinchiusi nei loro privilegi, che per nulla intendono abbandonare.
Vivono ed operano in un mondo parallelo a quello reale, del quale non percepiscono i veri problemi e neppure s’impegnano a conoscerli e a farli propri.
Il motivo è semplice: non sono i loro problemi!
Il rapporto con i cittadini, in particolare con quanti patiscono le difficoltà quotidiane del vivere, è strumentale, demagogico, ipocrita.
La loro regola è: pensare una cosa, dirne un’altra, e farne un’altra ancora.
La furbizia, la menzogna, il clientelismo, l’opportunismo, la vocazione a cambiare bandiera e opinione, sono sistematici.
L’ ignoranza, l’approssimazione, l’incultura, la incapacità a formulare progetti di ampio respiro, sono le caratteristiche prevalenti di molti di coloro che si occupano di politica e di amministrazione pubblica.
Sono poco praticati la coerenza, la fedeltà ai principi proclamati, il disinteresse personale, lo spirito di servizio, l’amore per la verità, la legalità come criterio dei comportamenti e delle scelte.
Manca la tensione etica.
D’altronde a cosa servirebbero qualità elevate se lo scopo principale è quello di mantenere ad ogni costo il proprio potere personale, più o meno grande, e perseguire sempre più spesso interessi privati, talvolta illeciti?
Una classe politica siffatta ha perduto il senso dello Stato e delle Istituzioni.
Siamo precipitati in una condizione di basso impero.
Il confronto politico assomiglia ad una guerra tra bande, e ciò esalta ed aggrava i difetti evidenziati.
Assistiamo ad una inquietante e progressiva involuzione genetica trasversale del ceto politico.
Le varie bande si confrontano, si scontrano o si alleano attorno al grumo di interessi che ha come centro gli affari.
Con un ruolo, talora pregnante, di poteri occulti e mafiosi.
La classe politica autistica non serve al Paese e deve andare via!
Non vi sono ricette miracolose.
Occorre partire dai cittadini moralmente sani e sinceramente democratici esclusi dalla partecipazione, e da quanti sono oppressi dalla schiavitù del bisogno.
Con essi, con donne ed uomini liberi nel cuore e nella mente, costruire, partendo dalle varie periferie dell’Italia, un progetto nuovo affinché la politica non muoia definitivamente.
Altrimenti è concreto il rischio che ritorni un “uomo forte“!
immagine di copertina creata con IA
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