Novembre a grandi passi si sta avviando alla conclusione, pochi giorni ancora e saremo immersi nel periodo natalizio. Settimane di magia, di buone intenzioni, di grandi sentimenti sbandierati, di notti da condividere, di pranzi e cene, di regali ricevuti e dati. Periodo dell’anno legato al freddo, alla neve con cui giocare e sognare. Ma non per tutti. Ci sono migliaia di donne, di ogni età, per cui il freddo può significare morte, è un calvario atroce, ore infinite, che vedono la neve con terrore. Quel terrore con cui condividono ogni notte e ogni giorno. Per loro non ci sono regali, non ci sono magie, non ci sono notti belle e magiche. Perché ogni notte, e anche di giorno, sopravvivono ad atrocità, violenze, sono costrette ad essere stuprate, violentate, abusate, a subire immondità, atrocità, perversioni e depravazioni disumane.
Sono migliaia di donne incatenate alla schiavitù sessuale, sfruttate sessualmente da migliaia di stupratori paganti per lo sporco business di mafiosi e schiavisti. Tra loro per tanti anni c’è stata Adelina, Alma Sejdini. Novembre è il mese del suo anniversario, della notte in cui le cronache ci raccontano si suicidò ma in realtà assassinata da chi la abbandonò, da chi lo sfruttò, da chi la violentò. E da chi rimase indifferente. Un anniversario caduto quest’anno, e non è la prima volta, nel quasi totale silenzio, nell’omertà. Basta scorrere i social per vedere quanti l’hanno ricordato, quanti hanno dedicato a lei anche solo pochi secondi. Dovrebbe essere ricordata ovunque, enorme dovrebbe essere la mobilitazione per raccogliere quel suo grido disperato nell’ultima diretta facebook «Siate la voce di tutte le Adeline». Ed invece ci ritroviamo, tra le tante, con una visibilità e una risonanza immensamente maggiore dei pochi ricordi di Adelina, proprio nel giorno del suo anniversario, a chi rivendica la difesa dello stupro a pagamento, decantandolo addirittura. C’è chi a quanto pare considera Adelina da annoverare come una che può essere di meno. Così come l’hanno attaccata, additata, censurata, attaccata, ignorata, isolata, contrastata in vita.
La lotta abolizionista, le denunce, di Adelina sono state sostenute in vita da pochissime, che continuano a ricordarla e portare avanti il suo impegno. Resistenza Femminista tra le prime. Rachel Moran, sopravvissuta e attivista abolizionista, autrice del libro “Stupro a pagamento”, porta avanti da tanti anni lo stesso impegno, la stessa battaglia di Adelina. In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza maschile contro le donne, Rachel Moran interverrà ad un convegno organizzato da Resistenza Femminista e Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano, «Violenza contro le donne e prostituzione: quale relazione?»
«Resistenza Femminista e CADMI – Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano-, in collaborazione con Anteo e Corriere della Sera, propongono un incontro con Reem Alsalem, Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne e le bambine, Patrizia Romito, Senior Scholar Università degli Studi di Trieste e Rachel Moran, attivista per i diritti delle donne e autrice del best seller “Stupro a pagamento” – riporta Resistenza Femminista sui social presentando l’evento – A partire dalla presentazione del rapporto di Reem Alsalem “Prostituzione e violenza contro le donne e le bambine”, 2024, il dialogo si concentrerà sul fenomeno della violenza maschile contro le donne, le sue cause e conseguenze e la relazione tra le sue diverse forme, tra cui la prostituzione e la pornografia». «Un’attenzione particolare sarà dedicata alle azioni necessarie per rendere visibile la violenza e contrastarla» si sottolinea nella presentazione. «L’evento si terrà sabato 23 NOVEMBRE a MILANO, presso CINEMA ANTEO» e per partecipare è necessario iscriversi al link https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfANZfB79OFbsrTaxDGU-04smEvby15TLY7V1M8oCGKc2hAXA/viewform rendono noto gli organizzatori.