«Esistono efferati delitti che distruggono psicologicamente e fisicamente i più piccoli per tutta la vita. Non dobbiamo permettere che la società sia rovinata da chi sceglie di fare del male ai più vulnerabili». È un passaggio della testimonianza di don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente dell’associazione Meter, il 22 novembre in occasione della cerimonia di consegna del Premio Nazionale Lea Garofalo.
Di Noto è stato premiato tra i “Testimoni del nostro tempo”. «Il prestigioso riconoscimento, giunto alla sua terza edizione, è stato assegnato per il suo instancabile e coraggioso impegno nella lotta contro la pedofilia e la pedopornografia, nonché nella difesa dei diritti e della dignità dei bambini» sottolinea il comunicato dell’associazione Meter. La motivazione del premio riportata sulla targa recita: «A Don Fortunato Di Noto, sacerdote siciliano, fondatore e Presidente dell’Associazione Meter Onlus. Pioniere nella lotta contro la pedofilia e la pedopornografia. Perseguitato, isolato, attaccato per tanti anni da coloro che considerano i pedo-crimini qualcosa di irrilevante. Quotidianamente affronta “l’inferno della pedofilia per tentare di salvare qualche bambino dalle grinfie bastarde delle violenze”, come ha scritto don Marco Pozza. Meter documenta e denuncia abusi raccapriccianti di ogni tipo, anche contro i neonati. Un impegno coraggioso e straordinario che raccontiamo su WordNews.it».
«Accolgo questo premio con grande commozione e riconoscenza in memoria di Lea Garofalo, una donna simbolo di speranza e resistenza – ha dichiarato don Fortunato durante la cerimonia – Oggi più che mai, la dignità dei bambini è minacciata, vilipesa e mercificata. Noi non permetteremo che gli Erodi di oggi continuino a distruggere vite innocenti».
«La mafia, la ‘ndrangheta, come il crimine della pedofilia, uccidono i bambini» è riportato nel breve video pubblicato sulla pagina facebook di Meter della cerimonia di consegna. Parole che sottolineano quanto denunciamo e documentiamo in tante nostre inchieste, approfondimenti e pubblicando le denunce di don Fortunato: la pedocriminalità è una mafia, una piovra che prolifera e avanza nella società. Nel cuore dell’Europa, anche delle sue istituzioni, grazie a lobby, complicità, reti consolidate e strutturate. Mentre migliaia, milioni, di bambini vengono abusati e uccisi. In Paesi lontani, mete del turismo sessuale pedofilo (80.000 italiani, record mondiale da decenni, sono i pedofili che si recano in Asia, Africa e America Latina) e anche negli stessi Paesi europei, Italia compresa. Quei Paesi ormai hub mondiale della pedopornografia, quel crimine che corre sulle strade del web e delle maggiori piattaforme di messaggistica. Nel silenzio, complice e omertoso, di troppi. « Provate a cercare su Google: “App Signal e pedopornografia.” Non vi uscirà alcuna notizia inerente aldilà della nostra denuncia ascoltata da pochi, se non nessuno» ha denunciato don Fortunato lo scorso venticinque ottobre. Solo il giorno prima Meter aveva denunciato alla Polizia Postale « 46 link da Signal, tra cui un archivio Mega di 1,49 terabyte con 148.720 file pedopornografici». «La privacy garantita da Signal sta diventando il rifugio perfetto per reti criminali, rendendo impossibile fermare questi orrori – ha denunciato l’associazione anti-pedofilia – Non è accettabile che, in nome della libertà digitale, si alimenti la sofferenza di migliaia di bambini». Quarantonove i gruppi pedopornografici su Signal denunciati al 15 ottobre.
«Il fenomeno è endemico, criminale e incontrollato. Noi stiamo monitorando Signal, 96 gruppi, 320.000 video e foto… i neonati sono migliaia. Devastante» ci ha dichiarato don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente di Meter, nelle scorse settimane. «Il mercato pedocriminale è sempre più florido, sono necessarie azioni sempre più incisive» è il grido d’allarme e di dolore di don Fortunato nei giorni scorsi. «Dal 4 ottobre al 18 novembre i Gruppi di pedopornografia sull’App Signal sono aumentati da n. 49 a 102 con più di 350.000 di materiale pedopornografico (VIDEO, FOTO) prodotto e scambiato da pedofili da tutto il mondo che ‘impunemente’ producono, scambiano e commercializzano video e foto di abusi su minori di inenarrabile contenuto – la denuncia di Meter – inquietante e drammatica la violenza sessuale sui neonati e che i Gruppi, segnalati oggi, 19 novembre, si presentano con questa descrizione per accedere: ‘bebes de o a 2 anos cp’ (bambini da zero a 2 anni child porn), ‘madre e hijo’ (madri e figli), ‘bebés recien nacidos’ (bambini recentemente nati), ‘Novos Babys’ (0-6 anni) (Nuovi bambini da 0 a 6 anni). Sono state individuate chat dove è indicata la posizione di localizzazione e così come indicano i pedopornografi, sembra esserci una disponibilità di bambini». «I neonati abusati – ha dichiarato don Fortunato Di Noto, presidente Meter – sono ‘esposti’ come una sorta di trofei. Ogni ‘pedocrimale’ carica in ogni messaggio postato +15 foto o video che corrispondono a 15 neonati in ogni messaggio. Sappiamo dagli studi che i neonati non dimenticano e le lesioni neurologiche permangono e si manifesteranno nella vita a venire».