Militante dello Slai Cobas, Francesca Felice è un’operaia nello stabilimento Stellantis Europe di Atessa. O meglio, per essere precisi, lo è stata fino alla metà di febbraio quando fu licenziata. Un provvedimento contro cui ci fu una forte mobilitazione, culminata con il sit in di fronte i cancelli dello stabilimento lo scorso 8 marzo. È notizia di questi giorni che Francesca Felice è stata dipendente Stellantis e tornerà ad esserlo perché il giudice del lavoro del tribunale di Lanciano ha condannato l’azienda al reintegro annullando il provvedimento di licenziamento.
«In un momento storico disseminato di guerre, di crescente disoccupazione, precarietà ed impoverimento per il movimento operaio, il capitalismo rivela la sua ferocia, in nome del benessere e profitto di pochi, dell’ ottimizzazione dei costi, viene intensificato lo sfruttamento del lavoro con ritmi estenuanti e sempre meno sicurezza, non è una fatalità se ogni giorno assistiamo al bollettino crescente degli omicidi bianchi, una intollerabile guerra civile dai costi collettivi e dagli effetti collaterali incommensurabili – dichiarano i militanti della provincia di Chieti dello Slai Cobas – in questo contesto distopico e delirante abbiamo ottenuto e condividiamo volentieri una bella vittoria, un’operaia Francesca Felice, rappresentante e militante del sindacalismo autorganizzato SLAI Cobas, licenziata dalla multinazionale Stellantis Europe di Atessa, con la inqualificabile partecipazione di rappresentanti della Fim Cisl lo scorso febbraio».
Francesce Felice «È stata assolta e reintegrata, con la sentenza emessa dal giudice del lavoro di Lanciano in data 10/12/24, che sancisce l’illegittimità e pretestuosità delle motivazioni aziendali» rende noto il sindacato di base. «Contenti e sollevati per il risultato ottenuto contro la repressiva e discriminante disposizione aziendale, continueremo con la coerenza che ci ha sempre contraddistinto e con la consapevolezza che nessuno può salvarsi da solo – concludono i rappresentanti locali dello Slai Cobas – la coscienza di classe, la solidarietà e la lotta collettiva continueranno ad essere gli unici strumenti concreti per difendere e tutelare le nostre condizioni lavorative, economiche e sociali in futuro».
Al fianco di Francesca Felice si è schierata senza indugio e con forte convinzione sin da subito la deputata del Movimento 5 Stelle Daniela Torto, tra le intervenute anche al sit in dell’8 marzo da noi documentato che ha definito la sentenza che impone il re-integro «Una vittoria per tutti i lavoratori». «Sono contenta, ho sentito Francesca per salutarla con affetto e commozione. Che notizia! Che gioia! La sua tenacia è un messaggio forte che ci invita a non arrenderci mai, a lottare insieme per un futuro più giusto» ha sottolineato Daniela Torto (che ci inviò un video di sostegno a Francesca Felice nei giorni della Festa dei Lavoratori) sui social pubblicando una foto accanto a Francesca Felice, scattata in occasione del sit in l’8 marzo, accompagnata dalla didascalia «Vincono la resistenza e il coraggio».
«Salutiamo con gioia la sentenza con cui il giudice del lavoro di Lanciano ha fatto giustizia condannando Stellantis a reintegrare la compagna Francesca Felice – hanno dichiarato Maurizio Acerbo, segretario nazionale, Viola Arcuri e Marco Fars, co-segretari regionali del Partito della Rifondazione Comunista – non possiamo tacere sul grave comportamento della Fim Cisl che si è resa complice della persecuzione di una lavoratrice dello Slai Cobas».
«L’unità e la solidarietà della classe lavoratrice dovrebbe essere un principio ispiratore di tutte le organizzazioni sindacali – sottolineano i dirigenti del Prc – Stellantis nel mentre penalizzava gli stabilimenti italiani non ha mai smesso di spremere lavoratrici e lavoratori intensificando i ritmi di sfruttamento e di portare avanti condotte antisindacali».
«La crisi dell’industria del nostro paese non è responsabilità della classe operaia visto che è l’unica in Europa ad aver visto diminuire i salari – concludono Acerbo, Arcuri e Fars – è il grande capitale, e la politica che lo asseconda, che sta impoverendo il nostro paese».
La nostra redazione, immediatamente solidale e al fianco di Francesca, condivide la gioia e la soddisfazione per questa importante vittoria!