Il 10 dicembre 2024, dopo l’ultima approvazione in CdM del giorno prima, è stata pubblicata una legge sulla Gazzetta Ufficiale con entrata in vigore il 7 gennaio di quest’anno, e noi di WordNews non condividiamo e non rispetteremo.
Già dall’oggetto si può intendere quale sia l’intenzione:
“Il presente decreto reca disposizioni integrative per il rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza delle persone fisiche sottoposte a indagini o imputate in un procedimento penale in attuazione della direttiva (UE) 2016/343 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali.”
Ci si vuole nascondere dietro la presunzione d’innocenza per limitare alla stampa la pubblicazione di notizie. Infatti, se andiamo a leggere gli articoli, possiamo vedere che:
“All’articolo 114 del codice di procedura penale dopo il comma 6-bis, e’ aggiunto il seguente: «6-ter. Fermo quanto disposto dal comma 7, e’ vietata la pubblicazione delle ordinanze che applicano misure cautelari personali fino a che non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare.».”
Limitazione di pubblicare le ordinanze di custodia cautelare, che sono quelle ordinanze che si danno a chi viene inserito nel registro degli indagati, nel momento in cui viene completata una indagine, per evitare il pericolo, ad esempio, che l’indagato possa inquinare le prove a suo carico. Stiamo parlando, comunque, di atti non coperti da segreto investigativo essendo che sono a conoscenza sia degli indagati che dei loro difensori. Il divieto sarà valido fino alla fine dell’udienza preliminare oppure, dove non è prevista, fino alla fine delle indagini preliminari: rimarrà consentito, invece, pubblicare il “contenuto” dell’ordinanza, cioè la sintesi parafrasata da chi scrive. È questo è un altro pericolo perché sarà a piacere e ad interpretazione del giornalista fare una “parafrasi” e pubblicarla, quindi potrà scrivere di tutto.
Per chi vuole può consultare l’intero articolo con le modifiche cliccando qui.
In sostanza è stato fatto passare un emendamento, voluto dal deputato Enrico Costa a quei tempi in Azione poi passato a Forza Italia, atto a continuare a tappare la bocca a tutti quei giornalisti liberi, che realmente vogliono informare i cittadini.
Come se non bastasse a tutto ciò si aggiungono le querele temerarie che vengono fatte, soprattutto dalla classe politica, a tutti quei giornalisti che si azzardano a mettere nero su bianco realtà che potrebbero comprometterli, stiamo parlando comunque di cose vere. L’ultimo caso emblematico proviene dalla puntata di Report andata in onda domenica 12 gennaio, dove oltre al magnifico lavoro sul genocidio a Gaza e sugli interessi delle lobby al Parlamento Europeo, è stata fatta una inchiesta giornalistica su Berlusconi e Marcello Dell’Utri e il loro rapporto con la mafia. Si parla comunque di fatti, ricordiamo che Dell’Utri ha scontato una pena per concorso esterno per essere stato il tramite tra cosa nostra e Berlusconi, e nel 2021 c’è stata una sentenza dove si metteva nero su bianco che Fininvest pagò cosa nostra. Inoltre si sollevavano alcuni dubbi su soldi che ricevette Dell’Utri proprio da Berlusconi, forse per il suo silenzio? Chissà.
Sta di fatto che l’indomani è successo il casino; tutto il centro-destra e i familiari di Silvio Berlusconi a denunciare Report e Ranucci con un attacco mediatico alla trasmissione e ai suoi giornalisti che hanno pochi precedenti. Inoltre qualche giornalista ha scritto che è dispiaciuto che Ranucci non sia morto quando raccontò in prima linea lo Tsunami all’isola di Sumatra, cosa vergognosa e ignobile da scrivere che venne condannata pure dall’OdG nazionale e noi diamo tutta la nostra solidarietà a Ranucci.
Quello che è certo è che negli ultimi anni il giornalismo, soprattutto quello d’inchiesta, sta vivendo momenti difficili perché qualche potentato di turno non vuole che escano a galla delle verità, un altro caso è il patteggiamento alla quale è stato costretto Julian Assange per salvarsi la vita. Ormai è diventato difficile scrivere liberamente, anche se si parla di fatti veri. E l’obiettivo è quello di raccontare, nel nostro caso, di una Italia dove non succede più nulla, dove tutto va avanti tra rose e fiori. Ma il nostro compito è resistere, resistere pure aa questi attacchi.
E noi di WordNews.it, come già detto, non ci stiamo e resistiamo.
immagine di copertina creata con IA