Tantissime volte abbiamo denunciato quel che accade negli ospedali, nella ricerca di farmaci, nel cercare di esercitare il sacrosanto diritto a curarsi. Non sempre si trova la strada giusta per curarsi, troppo spesso quando una persona si ammala non si riesce a curare ma si ammalano anche i suoi familiari.
La disperazione è compagna, sgradevole e venefica, di tanti, troppi malati e persone fragili. In questo infernale girone si possono incontrare medici, infermieri, operatori socio sanitari tenaci e generosi, preparati e di grande umanità, straordinari.
Ma si insinuano anche tra i peggiori criminali di questo Paese orrendamente sporco, come lo definì Pasolini. Sulla disperazione sociale prosperano le mafie, l’abbiamo visto (ma chi lo ricorda più?), in tutte le crisi degli ultimi decenni fino al lockdown nei primi mesi della pandemia. E si insinuano ciarlatani, inganni, truffatori, improbabili santoni e ancor più squallidi “guaritori”.
Le cronache, anche negli ultimi anni, hanno riportato vicende di persone morte perché si sono affidate ai peggiori truffatori e ciarlatani sul mercato. La disperazione è un mercato e difendersi da certa gentaglia senza scrupoli può diventare difficilissimo., L’Associazione Asperger Abruzzo ha diffuso un dossier sulle truffe, gli inganni, le false cure.
«Le richieste di genitori interessati a queste pratiche sono cresciuti ed ho sentito di dover fare chiarezza» ha sottolineato Marie Helene Benedetti, presidente dell’associazione. Riproponiamo oggi il capitolo del dossier dedicato al «trapianto fecale».
Terapia chelante o Chelazione, Terapie con cellule staminali, Clisteri e Lavaggi Intestinali con Candeggina, Camera Iperbarica, Stimolazione Transcranica, Dispositivi Esterni: Mente Autism, Cliniche Estere, Omeopatia, Diete Miracolose, Integratori e Supplementi, Probiotici, Terapie e Attività Extrascolastiche: Un Uso Improprio del Termine “Terapia” sono gli altri capitoli dell’articolato dossier pubblicato da Asperger Abruzzo, informazioni e dettagli sono disponibili sul sito web dell’associazione https://www.aspergerabruzzo.it/
Il trapianto fecale è una procedura medica che consiste nel trasferire microbiota intestinale da un donatore sano a un paziente, con l’obiettivo di ripristinare un equilibrio della flora batterica intestinale. Sebbene il trapianto fecale abbia mostrato risultati promettenti nel trattamento di alcune malattie gastrointestinali come la colite da Clostridium difficile, il suo utilizzo nell’autismo è completamente privo di basi scientifiche e non supportato da alcuna prova clinica che dimostri un beneficio reale.
Nel contesto dell’autismo, alcuni proponenti di trattamenti alternativi sostengono che l’intestino possa influenzare il comportamento e lo sviluppo neurologico, e che il trapianto fecale possa correggere disbiosi (squilibrio microbiotico) intestinale, migliorando così i sintomi dell’autismo. Tuttavia, non esistono studi clinici controllati che dimostrino che il trapianto fecale abbia un effetto positivo sui disturbi comportamentali, sociali o cognitivi tipici dell’autismo. Inoltre, la ricerca in questo campo è estremamente limitata e le teorie che collegano la flora intestinale all’autismo non sono supportate da solide prove scientifiche.
I rischi associati al trapianto fecale sono significativi e non trascurabili. La procedura, seppur generalmente sicura quando eseguita per malattie gastrointestinali specifiche, comporta il rischio di trasmettere infezioni, batteri patogeni o virus, soprattutto se i donatori non sono sottoposti a rigorosi screening. Inoltre, non essendo una pratica regolamentata per l’autismo, l’intervento potrebbe avvenire in cliniche non autorizzate, con conseguenti pericoli per la salute del paziente.
Costi: per il trapianto fecale sono elevati, variando in base alla clinica e alla complessità del trattamento. Dopo il primo consulto medico, che può costare tra i 100 e i 250 euro, si dovranno affrontare spese per esami diagnostici e preparazione del trattamento. Il trapianto fecale in sé può costare tra i 3.000 e i 10.000 euro per ogni seduta, e in alcuni casi il trattamento potrebbe richiedere più di un intervento.
Inoltre, i costi per la gestione post-operatoria, che possono includere il monitoraggio e il follow-up, vanno ad aggiungersi. Poiché la procedura non ha alcuna base scientifica nel trattamento dell’autismo e non porta a risultati comprovati, il denaro speso per il trapianto fecale potrebbe essere completamente vanificato, lasciando i genitori con un significativo impegno economico e senza alcun beneficio per la salute del bambino.