La Strage di Razzà rappresenta uno degli episodi più drammatici nella lotta dello Stato italiano contro la ‘ndrangheta. Il 1° aprile 1977, nelle campagne di Taurianova, in contrada Razzà, due carabinieri persero la vita interrompendo involontariamente un summit mafioso.
Negli anni ’70, la schifosa ‘ndrangheta consolidava il proprio potere in Calabria, infiltrandosi negli appalti pubblici e nei traffici illeciti. La Piana di Gioia Tauro era teatro di scontri tra cosche per il controllo del territorio e delle risorse economiche.
Nel primo pomeriggio del 1° aprile 1977, una pattuglia del Nucleo Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Taurianova, composta dall’appuntato Stefano Condello (47 anni) e dai carabinieri Vincenzo Caruso (27 anni) e Pasquale Giacoppo (24 anni), stava effettuando una perlustrazione lungo la statale 101-bis. Notarono alcune auto sospette parcheggiate nei pressi di un casolare isolato, appartenente al pregiudicato Francesco Petullà. Ritenendo potesse trattarsi di un raduno illecito, Condello e Caruso decisero di avvicinarsi per un controllo, mentre Giacoppo rimase a presidio dell’auto di servizio.
All’interno del casolare era in corso una riunione tra esponenti di spicco della ‘ndrangheta locale, tra cui membri della famiglia Avignone, per discutere di traffici illeciti e della spartizione di appalti pubblici legati al Quinto Centro Siderurgico di Gioia Tauro. L’arrivo inatteso dei carabinieri scatenò un violento conflitto a fuoco. Condello e Caruso furono colpiti mortalmente, ma riuscirono a ferire gravemente e uccidere due mafiosi: Rocco Avignone (35 anni) e suo nipote Vincenzo Avignone (20 anni). Giacoppo, accorso in aiuto dei colleghi, ingaggiò uno scontro a fuoco con i malviventi in fuga, riuscendo a metterli in fuga senza riportare ferite.
Le indagini e il processo
Le indagini successive confermarono che nel casolare si stava svolgendo un summit mafioso di rilevanza strategica. Furono individuati e arrestati diversi partecipanti, tra cui il boss Giuseppe Avignone. Il processo, celebrato presso la Corte d’Assise di Palmi, si concluse nel 1981 con condanne per oltre 200 anni di carcere, di cui 30 anni inflitti a Giuseppe Avignone. Tuttavia, lo Stato non si costituì parte civile nel processo, suscitando polemiche e amarezza tra i familiari delle vittime e nell’opinione pubblica.
Il ricordo e i riconoscimenti
In onore del loro coraggio e sacrificio, sia Stefano Condello che Vincenzo Caruso sono stati insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria. A Condello è stata intitolata una via nel suo paese natale, Palmi, mentre a Caruso è stata dedicata la caserma dei carabinieri di Niscemi, sua città d’origine. Anche il Comando provinciale di Gioia Tauro è stato intitolato ai due carabinieri. Ogni anno, a Taurianova, si svolgono cerimonie commemorative per ricordare il loro sacrificio nella lotta contro la criminalità organizzata.
La Strage di Razzà rimane una ferita aperta nella storia italiana, simbolo del prezzo pagato da uomini dello Stato nella lotta contro la ‘ndrangheta. Ricordare episodi come questo è fondamentale per mantenere viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la legalità e per riflettere sull’importanza di un impegno costante contro le mafie.
TAURIANOVA (Rc): Quadro d’autore (di monnezza)
Nella Capitale del Libro 2024 stanno nascendo nuove installazioni artistiche. La notizia entusiasmante del passaggio di consegne con la...
Caserma dei carabinieri chiusa a San Martino di Taurianova, parla la proprietaria dello stabile: «E’ in buonissime condizioni»
«Ho parlato con il Prefetto, il dottor Gulli, e mi ha detto di parlare con la ditta, per fare i...
Caserma dei carabinieri chiusa a San Martino di Taurianova, parla il sindaco Rocco Biasi: «Stiamo lavorando per risolvere il problema»
«Abbiamo fatto diversi sopralluoghi a San Martino con il comandante provinciale dei carabinieri, presso l’ex scuola, per verificare la possibilità...
Caserma dei carabinieri chiusa a San Martino di Taurianova, parla Angela Napoli: «Si garantisce l’impunità dei criminali»
- Premio Nazionale Speciale Lea Garofalo 2022 ad Angela Napoli «Un ambiente sicuramente molto preoccupante, brutto perché attraversava momenti...