«Abbiamo fatto diversi sopralluoghi a San Martino con il comandante provinciale dei carabinieri, presso l’ex scuola, per verificare la possibilità di sistemare, parte della struttura, ormai dismessa, a Caserma dei carabinieri. Ora è la casa delle associazioni ma ci sono spazi enormi e possono essere adibiti a Caserma. Abbiamo abbozzato anche un progetto, con il nostro ufficio tecnico, per vedere la fattibilità dell'opera. Chiaramente abbiamo dato tutto il supporto ai carabinieri dal punto di vista tecnico per elaborare una progettazione, secondo quelli che sono i canoni previsti per quanto riguarda le caserme dei carabinieri, relative ad esempio all'alloggio di servizio. I carabinieri, sotto questo aspetto, non hanno assolutamente sottovalutato il problema. I vertici dell'Arma sono stati da me, in Comune, più volte. Abbiamo fatto diversi sopralluoghi e abbiamo cercato di verificare la possibilità, ripeto, di predisporre il tutto per poter accedere al finanziamento, in maniera tale da poter adibire questa parte della scuola a Caserma». Dopo l’intervista di ieri all’On. Angela Napoli (“Le responsabilità sono di diversa natura. Intanto, forse, anche lo stesso comando provinciale dei carabinieri sta sottovalutando il problema e non sta incoraggiando la necessità del mantenimento della caserma a San Martino. L'amministrazione comunale, che dovrebbe trovare i locali idonei, non mi risulta stia lavorando per risolvere la questione”) abbiamo contattato il sindaco di Taurianova, l’avv. Rocco Biasi.
Per la verità avevamo provato prima con l’assessore alla legalità Massimo Grimaldi. E con una fava, come si suol dire, abbiamo preso due piccioni. Ieri avevamo sollevato la questione relativa ad un presidio di legalità chiuso – per i problemi di inagibilità della vecchia struttura – in un territorio ad alta densità delinquenziale. Con il primo cittadino abbiamo voluto capire le intenzioni dell’amministrazione comunale a seguito della chiusura (i carabinieri della caserma di San Martino – autori di diverse ed importanti indagini ed operazioni sul territorio, per adesso, sono stati trasferiti presso il Comando di Taurianova), la tempistica legata alle soluzioni prospettate.
«Ho ricevuto pure la signora proprietaria del locale e con lei abbiamo discusso circa la possibilità tecnica di risolvere il problema dell'allagamento. Ma in realtà il problema è strutturale alla Caserma».
Mi scusi, che significa?
«Quella Caserma è sotto il livello stradale, perché è stata adibita successivamente alla realizzazione dell'immobile».
La chiusura della vecchia caserma di San Martino è legata ai problemi di inagibilità della struttura?
«Nel momento in cui c'era una forte e abbondante pioggia spesso si infiltrava acqua all'interno della Caserma. Poi dal punto di vista strettamente tecnico non so quale sono state le altre motivazioni. La Caserma era di un privato e l'amministrazione che gestisce il tutto, per quanto riguarda i carabinieri, è inerente al Ministero. Noi come Comune in questa partita non c'entriamo».
I proprietari dell’immobile, per diversi anni adibito a Caserma, sono a conoscenza di queste problematiche?
«La signora proprietaria dell'immobile è stata più volte sollecitata dall'amministrazione non comunale, ma dall'amministrazione Prefettura e quant'altro, a sistemare l'immobile, a metterlo a norma. Non vedo come il Comune, in questa cosa, possa c’entrarci. È una diatriba tra due parti, l’amministrazione statale e il privato. La signora proprietaria, quando i carabinieri si sono spostati, è corsa ai ripari. Il tecnico si è riservato anche di spostare, eventualmente, l’affluenza proveniente da un altro pozzetto. Per evitare questa insorgenza eccessiva di acque. Ma la signora, comunque, deve alzare il livello del piano della caserma di almeno 10 centimetri. È venuta in Comune, come ultima istanza, per vedere se tecnicamente si poteva risolvere il problema. Se un locale sta ad un livello più basso della strada ci sta che, se piove, poi l'acqua si infiltra dentro».
State optando per l’ex scuola per riportare la Caserma dell'Arma a San Martino?
«Noi stiamo optando per l'ex scuola, compatibilmente alla possibilità di ottenere un qualche finanziamento nel momento in cui riprenderanno i bandi PNRR, anche perché con il bilancio comunale non abbiamo la possibilità economica. Diciamo che alla fine l'immobile c'è».
L’immobile è di proprietà del Comune di Taurianova?
«L'immobile è di proprietà comunale. Noi abbiamo fatto la nostra parte mettendo a disposizione l'immobile, la parte tecnica e prodigandoci per ottenere il finanziamento per andare a realizzare, diciamo, la nuova Caserma. Ma è chiaro che i tempi non sono tempi brevissimi».
La Caserma di San Martino è stata chiusa nel giugno scorso. Sono già passati due mesi. Qual è la tempistica per la riapertura di un nuovo presidio dello Stato sul territorio?
«L'amministrazione comunale è un terzo rispetto a questa vicenda. È giusto che sia chiaro questo aspetto, perché non vorrei che qualcuno dicesse delle cose che non sono vere».
Perciò ne stiamo parlando.
«Sto cercando di fare, come dire, il facilitatore tra le parti per vedere di trovare una soluzione un po’ più veloce».
Quale sarebbe la soluzione “più veloce”?
«Adeguare l'immobile della signora che è la proprietaria dell'immobile dove stavano i carabinieri. Perché, finalmente, c'è questa disponibilità che prima non c'era. Ecco, questo è il fulcro della questione. Prima non c'era la disponibilità della signora di investire nella Caserma. Ora la signora, forse, visto il provvedimento che, magari, non si aspettava e vista, diciamo, questa situazione, si è dichiarata disponibile a risolvere il problema. A rimettere a norma lo stabile che ospitava la Caserma».
Quindi aspettate i lavori che effettuerà la signora per quella struttura che già ospitava i carabinieri?
«La signora è venuta da me, io l'ho ricevuta…».
Questo è chiaro.
«Il nostro tecnico si è messo a disposizione e ha detto tutto alla signora. La signora è andata via, penso, con l’idea di mettere a posto la caserma. Però non conosco l'interlocuzione che c'è tra i carabinieri e la signora».
Allora, per riepilogare, la signora proprietaria fa i lavori, mette a norma la struttura, i carabinieri ritornano nella vecchia struttura. Nel frattempo, rendete idonea l'ex scuola per il futuro definitivo trasferimento dei militari?
«Nel frattempo dobbiamo intercettare il pagamento ad hoc che, speriamo, con il PNRR. Una misura che possa adattarsi allo scopo. Noi ci teniamo pronti con la progettazione perché su questo c’è stata una interlocuzione tra il Comando, tra l'amministrazione e tra gli uffici che sono stati messi in contatto, gli uffici tecnici. Per capire le esigenze, le metrature e gli alloggi come vanno divisi. Con la signora vediamo se riusciamo a sistemare questa vicenda. Un ritorno sulla possibilità di mettere a norma la caserma. Se la signora fa l'investimento e mette a norma la caserma credo che poi il nostro andare a ricercare il finanziamento per andare a sistemare la nuova caserma non sia più necessario. Dobbiamo sederci tutti quanti insieme e capire la direzione che dobbiamo prendere. Il problema è stato affrontato dai carabinieri con un impegno pressante. I rappresentanti apicali sono venuti diverse volte per il sopralluogo per vedere se quella struttura poteva essere utilizzata per lo scopo. È stata ritenuta idonea. Chiaramente abbiamo spiegato che l'intervento deve essere compatibile con la tempistica relativa alla realizzazione di un'opera di questo genere».
Avete dato dei tempi alla signora?
«L’amministrazione è solo un terzo, facilitatore tra le parti. Non è di competenza dell’amministrazione. È il Ministero che deve provvedere. Se, poi, noi avessimo un immobile pronto all'uso che poteva adattarsi allo scopo era già a disposizione dei carabinieri, così come lo è la Compagnia che di proprietà del Comune. Ci sono delle Istituzioni che stanno seriamente e proficuamente lavorando su questo aspetto ed è giusto che non vengano messe in cattiva luce».
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2023-08-29 11:21:06
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