«Non è una guerra ai cartelli stradali, ma alla rimozione selettiva della memoria.»
Dioghenes APS
Perché questa battaglia?
«Via Giovanni Berta» non è solo un ricordo del Ventennio. A Isernia resiste come un fossile politico. Berta – martire costruito ad arte dalla propaganda di Mussolini – fu simbolo dello squadrismo teleguidato dai padroni contro operai e contadini. Tenerne in vita il nome significa legittimare un passato di violenza che la Costituzione, con l’articolo XII delle Disposizioni finali, ripudia senza mezze misure.
Dioghenes APS e la redazione di WordNews.it hanno deciso di dire basta, ragionando sulla proposta di una petizione popolare che chiede al Consiglio comunale di:
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Revocare l’intitolazione a Giovanni Berta;
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Dedicare la stessa via a Jaime Pintor, giovane scrittore-partigiano caduto su una mina sul vicino Monte Marrone il 1° dicembre 1943.
Chi era Jaime Pintor?
Classe 1919, raffinato traduttore, scelse la clandestinità antifascista, varcò il Volturno per portare informazioni agli Alleati e pagò con la vita la scelta di stare “dalla parte giusta della storia”. In poche parole: un simbolo di coraggio, cultura e Resistenza nato altrove ma morto qui, sul nostro Appennino.
Condividi sui social usando l’hashtag #ViaPintorSubito.
«La toponomastica è politica pubblica: insegna alle nuove generazioni chi onoriamo e perché.»
WordNews.it
Togliere dal muro un nome che esaltava lo squadrismo e sostituirlo con quello di un partigiano caduto qui equivale a dire: la storia non si piega, si comprende e si migliora.
Prossimi passi
- Lancio della petizione su Change.org
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25 Aprile 2026: obiettivo consegna firme.
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Audizione in Consiglio comunale con ANPI, CGIL, scuole superiori.
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Cerimonia d’intitolazione con i familiari Pintor e lettura pubblica dei suoi scritti.
Il coraggio della firma
C’è chi dice che «un nome è solo un nome». Ma in democrazia un nome stampato su una targa è una lezione di storia a cielo aperto. Mettere la tua firma significa scegliere quale lezione lasciare a chi verrà dopo.
Hai trenta secondi? Scarica, firma, diffondi.
Il resto lo farà il vento della memoria che, a dispetto delle zavorre, soffia sempre verso il futuro.
TRA QUALCHE GIORNO LANCEREMO LA NOSTRA PROPOSTA SU CHANGE.ORG