Nella quinta puntata del format “A tu per tu con…”, trasmessa in diretta su TikTok dalla nostra testata WordNews, l’onorevole Angela Napoli – storica voce dell’antimafia parlamentare – ha ribadito con forza quanto il tema della criminalità organizzata sia oggi relegato ai margini del dibattito politico. Un grido d’allarme, il suo, che non lascia spazio a equivoci:
“La parola ‘mafia’ è scomparsa dall’agenda del governo. Si fanno leggi che favoriscono i criminali, non chi li combatte”.
La puntata è stata condotta dal nostro direttore Paolo De Chiara, ideatore del format, con la partecipazione del giovane giornalista siciliano Antonino Schilirò, presente in studio in qualità di collaboratore di WordNews.it
Angela Napoli, per 22 anni sotto scorta a causa delle sue denunce contro la ’ndrangheta calabrese, ha tracciato un parallelo netto tra passato e presente:
“Quando ero in Commissione Antimafia si lavorava, oggi si preferisce occuparsi d’altro”.
E accusa: “Non c’è più il coraggio di fare pulizia interna nei partiti. Anzi, si candidano soggetti legati alle massomafie”.
Il riferimento alla massoneria deviata, esplicitamente citata da esponenti delle stesse cosche, è stato uno dei momenti più forti della serata.
Il garantismo sbilanciato e la pena svuotata
Altro tema centrale: la certezza della pena. L’On. Napoli ha denunciato con decisione l’inefficacia di un sistema che premia i mafiosi con permessi premio e scarcerazioni anticipate:
“Se l’ergastolo non lo sconta più nessuno, che messaggio diamo ai cittadini onesti? E agli stessi testimoni di giustizia?”.
Clamoroso il caso sollevato durante la trasmissione: il possibile ritorno in libertà di Carlo Cosco, mandante dell’omicidio di Lea Garofalo, e i funerali pubblici con onori per uno dei suoi killer.
“Lo Stato ha abbandonato Lea. La ’ndrangheta non dimentica”.
I testimoni di giustizia abbandonati
L’On. Napoli ha riservato parole accorate per i testimoni di giustizia, da lei sempre sostenuti in Parlamento e nelle piazze:
“Non sono criminali pentiti. Sono persone perbene che denunciano e vengono isolate, ignorate, lasciate senza strumenti. Sono una risorsa, non un peso”.
Un appello diretto ai giovani e alle istituzioni: serve rimettere al centro queste figure. In aula, a scuola, nei media.
Il territorio dimenticato: il caso San Martino
Dalla politica nazionale al territorio calabrese: l’Onorevole ha denunciato la chiusura della caserma dei carabinieri a San Martino, frazione di Taurianova, segno tangibile dell’arretramento dello Stato.
“Non bastano i proclami. I cittadini chiedono sicurezza, ma vengono ignorati”.
Educare alla legalità: cominciare dai giovani
Tra le numerose riflessioni, non è mancato un richiamo alla scuola come presidio di legalità: “Ai giovani bisogna spiegare cos’è la ’ndrangheta. La cultura antimafia si costruisce con la conoscenza”. Da qui il rilancio del Premio Nazionale Lea Garofalo, di cui l’On. Napoli è madrina, e che quest’anno vivrà la sua quarta edizione a Cremona, coinvolgendo studenti e testimoni del nostro tempo.
Un format che accende i riflettori dove molti preferiscono spegnere
“A tu per tu con…”, ideato e condotto da Paolo De Chiara, è ormai diventato uno spazio scomodo e necessario: ospiti, storie, testimonianze che la grande informazione troppo spesso ignora. E che invece trovano casa, anche su TikTok, nel cuore della generazione Z.
“Non possiamo lasciare i social ai criminali. Dobbiamo esserci anche noi. Con i contenuti, con la verità, con la dignità” – ha sottolineato De Chiara in apertura.
La prossima puntata, prevista per lunedì 5 maggio, avrà come protagonista Luigi Coppola, testimone di giustizia campano.
La resistenza civile continua.