Commissione Orlandi-Gregori: audizione di Pierluigi Magnesio blindata.
Il Parlamento a caccia della verità?
Il Senato della Repubblica ha ospitato (16 gennaio 2025) una nuova, delicatissima seduta della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Al centro dei lavori, l’attesa audizione di Pierluigi Magnesio, amico della comitiva di Azione Cattolica frequentata da Emanuela.
Un’audizione, però, che si è consumata nel più assoluto riserbo. Magnesio ha richiesto la completa secretazione dei lavori: nessuna ripresa audio-video, nessuna presenza giornalistica, neppure nei momenti introduttivi. Il suo ingresso in aula è avvenuto solo dopo che il Presidente De Priamo ha disposto ufficialmente il passaggio in seduta segreta, alle ore 13:55.
La richiesta di Magnesio — che ha scelto di non apparire nemmeno per pochi secondi — ha caricato l’intera seduta di un’atmosfera carica di tensione. Un comportamento che, per gli addetti ai lavori, fa intuire che le sue dichiarazioni possano toccare punti sensibili e forse mai affrontati pubblicamente.
I lavori si sono protratti in forma riservata fino alle 17:14, quando, congedato l’audito, la seduta è tornata pubblica solo per sancirne la conclusione.
Magnesio è un testimone che, all’epoca della scomparsa di Emanuela Orlandi (22 giugno 1983), frequentava la stessa comitiva di Azione Cattolica. Un ambiente ritenuto da molti cruciale per comprendere meglio i movimenti, i contatti e le relazioni della ragazza nei giorni precedenti la sua sparizione.
Il suo legame con il gruppo rende la sua testimonianza potenzialmente significativa. La scelta della secretazione potrebbe derivare dalla delicatezza delle informazioni, o forse dal timore per eventuali ripercussioni.
Nel corso della seduta, l’onorevole Morassut (PD-IDP) ha preso la parola per affrontare un tema correlato: le dichiarazioni pubbliche del senatore Gasparri sull’audizione di don Vergari (avvenuta in una precedente seduta), definite «inopportune e fuorvianti». Morassut ha elogiato il Presidente De Priamo per aver gestito quell’audizione con “massimo rispetto” verso un testimone anziano e in salute precaria, rigettando ogni accusa di pressione o scarsa sensibilità. Anche Pirovano (LSP-PSd’Az) si è unito a queste parole, riconoscendo la correttezza istituzionale e l’equilibrio del presidente.
Nonostante le audizioni si svolgano talvolta in forma riservata, l’interesse pubblico e mediatico rimane altissimo. La Commissione Orlandi-Gregori, istituita nella XIX legislatura, ha il compito di indagare sulle dinamiche e le omissioni relative alle due sparizioni, entrambe avvenute nel 1983 e, secondo molti, collegate a poteri forti, ambienti ecclesiastici e apparati dello Stato.
Il resoconto ufficiale della seduta è scarno nei contenuti a causa della secretazione e riguarda uno dei misteri più inquietanti della nostra Repubblica.
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