Nel 1995 Riccardo Schicchi scrisse la sua autobiografia, rievocando vent’anni di lotte e di rivoluzioni; a distanza di trent’anni, esce in un’edizione rinnovata “Oltraggio al pudore”, richiesta fortemente da tutti quei lettori che, nel tempo, sono andati alla ricerca delle copie irreperibili di quest’opera che getta luce sul mondo del porno in Italia, scritta con la schiettezza e l’acume del suo più ardente sostenitore.
Riccardo Schicchi è stato molte cose: fotografo, regista, talent scout, ribelle, libertino e, come dichiarò la sua storica segretaria Debora Attanasio, «favoloso e dispettoso spiritello». E proprio a Debora Attanasio è stato dato l’onore di scrivere la prefazione all’opera, a lei che quest’anno ha pubblicato la versione aggiornata del suo libro edito nel 2013 “Non dite alla mamma che faccio la segretaria”, in cui raccontava del suo lavoro accanto a un uomo geniale, troppo spesso frainteso e avversato; il testo è stato di ispirazione per il film recentemente uscito di Giulia Louise Steigerwalt, intitolato “Diva Futura”.
Ed ecco rivelato un altro motivo della riedizione dell’autobiografia di Schicchi: per accompagnare questa pellicola in cui si raccontano i retroscena dell’agenzia di casting e di produzione fondata da Schicchi, Diva Futura, che poi è stata diretta da lui e dalla sua unica moglie, l’attrice e personaggio televisivo Eva Henger. Eva, profondamente legata a Schicchi anche dopo che si furono lasciati, ha scritto la postfazione alla nuova edizione dell’opera, raccontandoci un lato più intimo dell’uomo che ha amato e che l’ha scoperta, dandole la fama come aveva già fatto con Ilona Staller, in arte Cicciolina, con Moana Pozzi e tante altre.
Ed è proprio Eva Henger, nella postfazione, a ricordare tutto il male che fu fatto a un uomo e artista che desiderava difendere la libertà sessuale: «Quando Riccardo era meno attivo e più vulnerabile, fu attaccato. Questa volta non usarono la scusa della volgarità o dell’immoralità, perché ormai non reggeva più. Riccardo era amato e acclamato, anche se per poco. Trovarono un’altra accusa per colpirlo: “Lui è uno sfruttatore delle donne! Lui odia le donne!” Immaginate cosa significhi urlare un’accusa del genere contro un uomo fragile, che non si riconosceva più nemmeno nella magistratura […] Quelle accuse lo distrussero, proprio perché erano in totale contrasto con il suo modo di essere e di pensare. Avrebbe voluto gridare al mondo che non era così, ma nessuno gli diede la possibilità di difendersi».
Riccardo Schicchi, personaggio sicuramente controverso, si racconta onestamente in quest’opera, offrendo la sua personale verità ora che non è più tra noi per potersi difendere.
Casa Editrice: MTS Edizioni
Genere: Autobiografia
Pagine: 152
Prezzo: 18,00 €
Codice ISBN: 979-12-81849-16-7
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