La prima settimana del nuovo anno scolastico è ormai andata in archivio. Prime campanelle in tutta Italia e primi giorni sui banchi. Si ritrovano vecchi amici, si creano nuove amicizie, si è tornati sui libri con il pensiero ancora all’estate il cui caldo non ci ha ancora abbandonato del tutto.
La prima campanella quest’anno è stata accompagnata anche da un’importante novità sulla presenza della tecnologia a scuola: durante le ore di lezione il ministro Valditara ha deciso lo stop all’uso dei cellulari, divieto preciso, circostanziato e deciso. Cellulari ormai finestra sul mondo, porta d’accesso al web con tutte le sue ricchezze e opportunità (tante e positive, quest’articolo cari lettori lo state leggendo grazie al web e alle sue autostrade) e, allo stesso tempo, insidie e pericoli.
In queste ultime settimane stiamo continuando a denunciare e documentare, denuncia caduta nel silenzio omertoso e complice totale in Abruzzo nonostante i messaggi documentati e quasi totale a livello nazionale nonostante l’interesse mediatico su gruppi facebook, telegram e whatsapp simili, quanto don Fortunato Di Noto e Meter hanno documentato e denunciato sull’esistenza dell’ennesimo gruppo telegram pedopornografico.
Giunge da Telegram l’ultima autostrada per la pedopornografia, un’autostrada che corre tra i cellulari dei ragazzi tra i banchi di scuola. E, nonostante sono passati due giorni dal comunicato di denuncia di Meter, ancora una volta il silenzio è pressoché totale.
«Meter ha acceso i riflettori su un’aula parallela e invisibile: quella delle piattaforme online dove i minori diventano vittime di nuove forme di violenza – si legge nel comunicato stampa dell’associazione fondata e presieduta da don Fortunato Di Noto – l’osservatorio mondiale di Meter ha monitorato e segnalato due gruppi Telegram, nei quali circolavano 125 immagini di studentesse manipolate tramite intelligenza artificiale: foto reali di adolescenti, fotografate di nascosto nelle aule scolastiche, poi denudate ed immesse in gruppi pedopornografici».
«Questa è la nuova frontiera della pedocriminalità digitale – denuncia il presidente di Meter don Fortunato Di Noto – non siamo più solo davanti a scambi di materiale illegale, ma alla creazione di immagini false, generate o modificate dall’IA, che ledono in modo irreparabile la dignità dei minori. Le studentesse che abbiamo riscontrato sono giovanissime, avranno 14 anni, forse sono ignare delle immagini diffuse online ma il danno per le vittime è reale e devastante, questo non è assolutamente cyberbullismo come qualcuno lo definisce, è pornografia minorile».
«Il ministro Valditara ha annunciato dei limiti all’uso dei cellulari a scuola, eppure già nei primi giorni dell’anno scolastico, durante le ore di lezione, tra i banchi, molti studenti scambiano materiale sessualmente esplicito. Di fronte a fenomeni gravissimi come la creazione di deepnude su minori, non si può più aspettare: serve individuare subito artefici e vittime e intervenire concretamente» l’esortazione di don Fortunato Di Noto.

Quanto denunciato in questi giorni riporta l’attenzione sull’intelligenza artificiale, sempre più al centro di dibattiti pubblici ma senza che le minacce contro i più piccoli e indifesi conquistino attenzione. L’avanzare della pedopornografia, la capacità di mafie, reti, pedocriminali diffusi avviene nel silenzio della politica, di quasi tutti i grandi mass media, della società. «È urgente individuare i responsabili e i frequentatori di questi gruppi pedofili che a quanto pare, e nonostante il clamore suscitato dallo scandalo dei siti recentemente chiusi, non smettono di sentirsi impunibili e si limitano a spostarsi da una piattaforma all’altra» la denuncia di Marina Terragni, garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, che ha sottolineato quanto queste iniziative sono a maggior ragione ripugnanti quando coinvolgono minori.
Sono anni che don Fortunato Di Noto e Meter denunciano l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per reati pedopornografici e come l’IA è una nuova minaccia contro l’infanzia. Questi alcuni passaggi di nostri articoli in cui abbiamo pubblicato queste denunce.
Il web, i social e le moderne piattaforme di messaggistica stanno consolidando nuovi traffici criminali e rappresentano autostrade per le reti criminali transnazionali. Su Telegram si trovano, per esempio, tantissimi canali in cui si incita alla diffusione di materiale sessualmente esplicito anche pedofilo e allo stupro persino di familiari. Due anni fa don Fortunato Di Noto, il fondatore dell’associazione anti pedofilia Meter, denunciò che il web è «una delle strade principali» per l’adescamento dei bambini per la prostituzione, il lavoro forzato e il traffico di organi. L’avvento dell’intelligenza artificiale potrebbe aumentare sempre più i rischi: «I produttori di pedopornografia sono già all’opera per la produzione di materiale (video e foto) con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale – ha denunciato nelle scorse settimane Meter – il materiale prodotto, già immesso nel dark web e deep web ed è a disposizione dei pedofili». Si hanno già conferme «che l’AI permette di realizzare ‘false rappresentazioni’ di abusi sui bambini e così immetterli nel mercato pedocriminale» ha dichiarato don Fortunato Di Noto
(4 agosto 2023)
L’Associazione Meter, da sempre in prima linea nella tutela dei minori contro ogni forma di abuso, lancia un allarme preoccupante: l’adescamento online di minori attraverso strumenti basati sull’intelligenza artificiale è in drammatico aumento. Meter ha riscontrato un numero crescente di contenuti creati con l’intelligenza artificiale, utilizzati per manipolare e ingannare i più giovani. In particolare, nei gruppi e nelle chat di piattaforme come Telegram e Snapchat, i minori spesso si trovano coinvolti in situazioni di rischio, non rendendosi conto che le immagini di loro coetanei con cui interagiscono sono in realtà state generate artificialmente da pedopornografi. Questo porta a uno scambio inconsapevole di foto compromettenti, alimentando ulteriormente il materiale utilizzato da reti di pedofili. In un solo mese di monitoraggio, l’Associazione ha rilevato che il 10% delle chatbot analizzate è stato in grado di raggirare e adescare minorenni, confermando la gravità e la sofisticazione di queste tecniche. «Questi dati sono allarmanti – dichiara Fortunato Di Noto, presidente dell’Associazione Meter – e dimostrano come l’intelligenza artificiale venga utilizzata in modo criminale per adescare e manipolare i minori. È fondamentale agire con urgenza, rafforzando le misure di prevenzione e la collaborazione tra le forze dell’ordine, le istituzioni e le famiglie per proteggere i più vulnerabili».
(Comunicato Meter ripreso in un nostro articolo del 24 marzo scorso)
«La nuova frontiera dell’adescamento? Chatbot e deepnude, quando l’Intelligenza Artificiale spoglia i bambini e li inserisce in canali pedopornografici» , dossier dell’associazione Meter
Intelligenza artificiale e pedopornografia, nuova frontiera dell’adescamento chatbot e deepnude
Nel mirino dei pedocriminali continuano ad esserci anche neonati, bambini anche di pochi giorni abusati, abusi filmati e fotografati che vengono diffusi in Rete. Sono sempre più efferate le violenze contro i più piccoli e sempre più bassa l’età, sono diverse le denunce di don Fortunato e Meter negli ultimi anni di neonati abusati anche pochi giorni dopo la nascita. L’ultima denuncia è del 18 settembre alle ore 23.06. Questo il post pubblicato sui canali social dell’associazione e di don Fortunato.
«I LOVE BABY PORN. Un video di 1:46 minuti, presentato da una voce femminile che compiaciuta presenta n. 72 NEONATI ABUSATI SESSUALMENTE, come se niente fosse. Pubblicato – con migliaia di video e foto di pedopornografia – su un profilo social, che non pubblicizziamo, manifesta ancora una volta la tragedia della pedo-criminalità a danno di neonati. Questi neonati, non hanno voce, farfugliano e gridano di dolore, non faranno mai una class action (azione legale collettiva) per difendere i loro diritti inviolabili; ma nessuno può vietarci di alzare la voce per loro. Nessuno può impedirci di raccontare questa ‘guerra dentro le già innumerevoli guerre a danno dei bambini’. Nessuno può dirci di stare ‘zitti e in silenzio’, anzi auspichiamo che ‘gridate e dite’ anche Voi. Per legge, ovviamente, non possiamo far vedere o divulgare o detenere questo indicibile video, ma vi chiedo, umilmente, di crederci a quello che denunciamo».
Questi alcuni dei nostri precedenti articoli in cui abbiamo riportato le denunce di don Fortunato e della sua associazione Meter.
Pedopornografia online, Meter: triplicati i video trafficati, abusati neonati anche con animali
Orrore senza fine: abusi contro neonati e bambini in tenerà età
Pedomamme, manuali per la «normalizzazione», abusi di ogni tipo anche contro neonati
Abusi sempre più raccapriccianti e contro bambini sempre più piccoli





