"Cancellato il registro tumori umbro. Ennesimo disastro targato centro-destra". Inizia cosi il comunicato firmato dai gruppi consiliari Movimento 5 Stelle, PD, Senso Civico e Terni Immagina del comune di Terni con il quale i consiglieri denunciano lo smantellamento di un importantissimo strumento, il registro tumori appunto, utilizzato per monitorare la grave situazione del territorio ternano.
Una realtà quella del comune di Terni, e del sito di Papigno, tanto allarmante da essere "attenzionata" a livello nazionale dal Ministero della Salute. Il sito ternano è, infatti, inserito dallo studio Sentieri nella classifica che individua i siti più inquinati di Italia: sul territorio ternano si registrano numeri elevati di decessi per patologie potenzialmente legati a fonti inquinanti.
L'Umbria è stata la prima regione ad istituire il registro tumori nel 1993, accreditato poi nel 1998 da una specifica commissione dell'associazione italiana dei Registri tumori e ha sede presso l'Università di Perugia, Dipartimento di Medicina sperimentale.
La giunta regionale avrebbe fatto scadere la convenzione con l'università di Perugia, quindi il registro tumori umbro non sarebbe più finanziato da novembre dello scorso anno con il conseguente scioglimento del gruppo di ricercatori che vi lavoravano.
Uno strumento importantissimo il registro soprattutto nella analisi della incidenza di patologie neoplastiche in uno specifico territorio, per una più efficace prevenzione e lotta ai tumori.
Una costante attività di raccolta di dati e informazioni sui pazienti interessati da malattie oncologiche e un attento monitoraggio del territorio con riferimento alle fonti di contaminazione.
Ricordiamo, infatti, che nel territorio ternano, secondo lo studio Sentieri (lo studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento) si registra una incidenza di patologie oncologiche sulla popolazione di entrambi i generi, definita eccessiva rispetto al resto del territorio nazionale.
In particolar modo è preoccupante il dato riguardante bambini e ragazzi di età compresa fra 0 e 29 anni: si legge nello studio che in questa fascia di età si evidenzia un eccesso del 36% per tutti i tipi di tumore sempre nel confronto con il dato nazionale.
Dati scientifici che sono difficili da contrastare con valutazioni contrarie o minimizzando i preoccupanti numero in questione.
Per ora riguardo alla sospensione del registro tumori non si hanno notizie di nuove convenzioni da parte della regione e nulla si conosce in merito a eventuali risorse necessarie per riattivarlo.
Il registro dei tumori resta a nostro avviso uno strumento indispensabile allo scopo di migliorare la gestione del servizio sanitario in ambito oncologico.
Terni resta un territorio fortemente interessato da patologie oncologiche e i fattori di rischio sono molteplici a partire dalla presenza decennale di industrie pesanti.
Restiamo in attesa di dichiarazioni da parte della giunta Umbra e dell'assessore alla Sanità Luca Coletto.
Ci dispiace registrare una disattenzione gravissima da parte della politica che rischia di gettare via anni di studio e un necessario monitoraggio del territorio che potrebbero aiutare la ricerca e la medicina difronte a una diffusione in costante aumento delle malattie tumorali nella cittadinanza ternana.
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2020-09-12 18:38:31
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