Una classe politica, un Parlamento e un Governo che si rispettino, innanzitutto dovrebbero leggere attentamente i principi fondamentali della Costituzione Italiana.
In essi vi sono le linee guida per un vero e serio programma di sviluppo e promozione complessivi del nostro Paese.
Diritti inviolabili della persona, diritti di libertà, diritti di eguaglianza, diritto al lavoro, diritto alla formazione e alla cultura, diritto alla partecipazione democratica, tutela delle minoranze, diritto di asilo per lo straniero perseguitato, solidarietà, ripudio della guerra.
Mi chiedo: dal 1948 ad oggi cosa è stato fatto per realizzare in concreto questi principi? A mio giudizio poco, molto poco.
Abbiamo avuto un ceto politico che, salvo rare eccezioni, si è preoccupato di occupare il potere per interessi particolari di gruppi e di consorterie. Con logiche di spartizione paramafiose.
Anzi, mafiose.
Cosa cambia, nella sostanza, nella dinamica delle scelte per il bene comune, avere 400 deputati e 200 senatori invece di 635 e 315, peraltro eletti con le liste bloccate, quindi scelti dai capi partito con il criterio di chi è più fedele?
Nulla!
Il problema vero è la qualità dei rappresentanti, non la quantità.
Questo referendum, pertanto, a prescindere dalle considerazioni giuridiche e di impianto istituzionale, diventa solo un demagogico strumento di distrazione di massa.
I cittadini si sveglino ed aprano gli occhi.
Per cambiare veramente il nostro Paese occorre impegnarsi in una attività per molti sconosciuta: STUDIARE E RAGIONARE.
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2020-09-20 16:27:14
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