Ci siamo tutti indignati nel conoscere la storia di Stefano Cucchi, ammazzato di botte da indegni appartenenti dell’Arma dei carabinieri, condannati a dodici anni di reclusione per omicidio preterintenzionale. Dopo questa sentenza, tanto attesa dalla famiglia di Stefano che con un instancabile lavoro si è battuta, sin dal primo momento, per ottenere giustizia, l’attenzione mediatica è andata scemando.
Tuttavia nulla è ancora terminato. Continuano le udienze per far emergere i depistaggi che ci sono stati da parte di chi, ancora una volta, avrebbe voluto coprire i veri responsabili della morte di un giovane ragazzo, che si voleva far passare per un drogato epilettico non meritevole di attenzione.
Continua anche, sempre più nell’ombra, il difficile percorso personale, lavorativo e giudiziario di Riccardo Casamassima, l’appuntato scelto che ha permesso di evitare l’archiviazione del processo. Abbiamo raccontato, nei nostri articoli, i tanti problemi che il militare sta incontrando sul lavoro a seguito della sua testimonianza: trasferimenti, note di demerito, azioni punitive, decurtazioni dello stipendio. Tutto questo continua nonostante la sentenza di condanna per i due carabinieri; nonostante le sue denunce nei confronti di alcuni superiori che sono al momento indagati per abuso d’ufficio; nonostante un gravissimo racconto fatto, durante una conferenza stampa, da Ilaria Cucchi e dal legale Fabio Anselmo in merito ad un loro incontro con il comandante generale Nistri, alla presenza dell'allora Ministro della Difesa Elisabetta Trenta.
In quell’occasione, come riferirono Ilaria e il suo legale, il Comandante avrebbe minacciato di “punire” eventuali testimoni del caso Cucchi. La circostanza venne così riferita: «All’incontro durato 45 minuti di sproloquio contro Casamassima, Rosati e Tedesco, gli unici tre pubblici ufficiali che hanno deciso di rompere il muro di omertà nel mio processo» (Rosati è la moglie di Casamassima e Tedesco un loro collega).
A seguito di queste affermazioni, e in mancanza dell'attivazione di un procedimento d’ufficio da parte dell’Arma, Riccardo Casamassima ha presentato una denuncia per diffamazione contro Nistri. È notizia di questi giorni che sia stata richiesta l’archiviazione da parte del PM per la posizione del Comandante. «Perchè il pm non ha ravvisato i reati lamentati». L’avvocato Serena Gasperini, legale di Casamassima, ha fornito la sua versione: «Abbiamo fatto reclamo perchè la procura non aveva dato l'avviso previsto e richiesto. Il giudice senza dover entrare nel merito – secondo l’avvocato Gasperini – ha dichiarato il reclamo inammissibile perchè inviato con la pec» e non personalmente, presso la cancelleria del tribunale competente.
Casamassima continua a comunicare attraverso la sua pagina Facebook, dove lascia trasparire le tantissime difficoltà, rischiando anche il licenziamento. Dai suoi post si capisce anche come i rapporti con Ilaria Cucchi, inizialmente ottimi, si siano deteriorati. Lo stesso militare ha annunciato di aver presentato una querela per diffamazione a seguito di un commento sui social, relativo all’accusa di aver parlato “troppo tardi”.
Domani nell’aula bunker di Rebibbia sarà ascoltata Ilaria Cucchi. Potrebbe essere l’occasione per raccontare l’episodio legato al comandante Generale dell’Arma?
Lo scorso 5 ottobre abbiamo contattato l’ex Ministro Elisabetta Trenta la quale non ha ancora risposto alla nostra richiesta di intervista in merito a quell’incontro. Probabilmente, come ha confermato l’avvocato Gasperini, Casamassima potrebbe essere riascoltato in questo procedimento, in cui è parte offesa.
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2020-11-22 19:17:19
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