La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne quest’anno compie 39 anni. Il 25 novembre del 1981 avvenne il primo «Incontro Internazionale Femminista delle donne latino-americane e caraibiche» e da quel momento il 25 novembre è stato riconosciuto come data simbolo.
La data fu riconosciuta 21 anni dopo un tragico evento, quello del 25 novembre 1960 quando
tre sorelle: Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, furono uccise dagli agenti del dittatore Rafael Leonidas Trujillo nella Repubblica Dominicana, a Santo Domingo.
Furono picchiate con un bastone e gettate in un burrone, un brutale assassinio che i loro carnefici cercarono di fare passare per un incidente.
Le tre sorelle sono ricordate anche con il nome di Las Mariposas (le farfalle), per il coraggio dimostrato nell’opporsi alla dittatura, lottando in prima persona per i diritti delle donne.
Quest'anno, questa ricorrenza, assume un significato ancora più importante. A causa del lockdown - causato dalla pandemia di Covid-19-, si è registrato un aumento delle violenze.
Nei primi 10 mesi del 2020 i femminicidi sono stati 91. Uno ogni tre giorni e le richieste di aiuto hanno avuto un' incremento del 73% (dati Istat).
Nel 2009 dall’artista messicana Elina Chauvet con l’opera Zapatos Rojas,ha creato
uno dei simboli più usati per denunciare la violenza sulle donne: le scarpe rosse "abbandonate". In molte piazze troviamo questo simbolo usato per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.
L’installazione è apparsa per la prima volta davanti al consolato messicano di El Paso, in Texas, per ricordare le centinaia di donne rapite, stuprate e uccise a Ciudad Juarez.
Su questo delicato argomento è stato fatto un ulteriore passo in avanti, grazie alla Dichiarazione di Vienna del 1993, con il riconoscimento della violenza sulle donne come fenomeno sociale da combattere.
Molte le iniziative, tra cui quella dell'associazione Non una di meno che sarà nelle piazze di molte città italiane, fisicamente e in streaming, con con azioni, presidi e flashmob, al grido di “se ci fermiamo noi, si ferma il mondo!“.
”In questi mesi le nostre vite sono state travolte, non ci siamo mai fermate – scrivono le attiviste in un comunicato –. Ma è sempre più urgente fare sentire la nostra voce contro l’aumento vertiginoso di stupri, femminicidi, violenze domestiche che ha segnato i mesi di questa pandemia”.
Come sottolinea l’associazione, tutte le manifestazioni si svolgeranno nel rispetto delle regole sanitarie per evitare il rischio di contagio.
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2020-11-25 11:35:48
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