Due giorni di eventi per restituire al Liceo Artistico di Cassino la propria identità simbolica. A cinquant’anni dalla sua nascita il prestigioso Istituto scolastico ha scelto, in una marcata comunanza di intenti, di chiamarsi “Vittorio Miele”, affidando all’artista più significativo e rigoroso di questa regione la propria identità storico culturale. Non è un caso la scelta – tra opzioni certamente più “popolari” – di questo artista che ha “narrato” una parte rilevante della memoria di questa terra, dei giorni più bui, del dolore più penetrante, della violenza e della intolleranza.
Nato a Cassino nel 1926 (e scomparso nella stessa città nel novembre 1999) e coinvolto nei drammatici fatti bellici che segnarono la storia della sua terra, Miele affida alla ricerca pittorica il senso concreto e intimo della sua esistenza. Formatosi artisticamente nella Urbino dell’immediato dopoguerra inizia la sua attività espositiva a metà degli anni sessanta.
Nel decennio successivo trascorre lunghi periodi negli USA e in Canada dove tiene personali a Detroit, Toronto e Montreal. Negli anni Ottanta presenta le sue opere al Trittico di Roma, alla Michelangelo di Pescara e alla Nuova Scaligera di Verona. Dal 1990 inizia una lunga e proficua collaborazione con la galleria Gagliardi di San Gimignano. Nel 2010 la Fondazione Umberto Mastroianni gli dedica una esauriente antologica presentata da Luigi Tallarico e Maurizio Calvesi.
Un momento di grande emozione che segna non già l’epilogo di un percorso iniziato qualche anno fa piuttosto il desiderio di farne indizio insostituibile per progettare un futuro in cui la memoria di una collettività deve essere motore e riferimento unico.
(Immagini fotografiche di Vittorio Gaveglia)
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2021-10-26 11:55:02
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