Fra di loro, c’era anche il 16 enne Remigio Stiletto: nato il 2 settembre (o novembre) 1927, a 13 anni si sposta a Trento per lavorare in una fattoria, tornando a Tambre due anni più tardi. Qui lavora come boscaiolo, presumibilmente per la Todt. Nella serata dell’11 gennaio, a seguito di una delazione, le SS bussano alla porta di casa loro e arrestano Remigio, accusato di essere un fiancheggiatore della Resistenza, e il fratello Silvio, 19 anni, partigiano della ‘Divisione Nannetti’.
Incarcerati insieme agli altri 31 tambresi, sono portati al campo di transito di Bolzano e da lì deportati a Flossenbürg, dove arrivano il 23 gennaio. Qui Remigio è adibito allo ‘smaltimento’ dei cadaveri nei forni crematori.
Il lager di Flossenbürg è liberato il 25 aprile 1945: in quella data, solo tre dei deportati dell’11 gennaio sono ancora vivi, fra loro anche Remigio, ma non Silvio. Dopo la guerra Remigio torna a lavorare, per un periodo a Trento, e infine nuovamente nella sua Tambre, dove rimane fino alla morte. Il 27 gennaio 2012 riceve la Medaglia d’Onore riservata a deportati e internati. Muore, ultimo dei sopravvissuti tambresi, il 10 settembre 2014 per un infarto, all’età di 87 anni.
Per approfondire:
R. Stiletto, a cura di A. Lotto, Nel lager di Flossembürg* https://www.unive.it/…/n3/12-Nel_lager_di_Flossemburg.pdf.
*il nome corretto del lager è ‘Flossenbürg’, ma in questa sede si riporta il nome come appare nel testo.
fonte: ANED – Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti
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2022-01-11 15:47:38
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