«Viviamo in una società dove si sono persi i valori umani, dove ognuno pensa al propio io.»
E' Bennardo Raimondi che parla e che si sfoga con queste parole. La sua vicenda personale l'abbiamo raccontata in diversi nostri articoli (in basso ci sono tutti i link per poter comprendere il dramma umano di quest'uomo).
«Un "io" che fa male dentro e non solo. In questi mesi, spesso, ho scritto della mia precaria condizione economica e sociale dovuta principalmente al mio passato. Sono una vittima di mafia. Oggi con il covid tutto è più difficile, anche avere un pezzo di pane.»
«Vedere mio padre dopo quasi 19 mesi ancora lì, in un deposito ai Rotoli presso il cimitero di Palermo, mi fa venire da piangere, sopratutto come figlio. La colpa è un po' del Comune un po' di altri. Ma, certamente, se avessi avuto le possibilità economiche, oggi mio padre avrebbe avuto una sepoltura dignitosa.
Ma è mai possibile che in Italia non ci sia qualcuno che mi possa aiutare?
Ad avere, magari, quella cifra che mi consentirebbe di seppellire mio padre. Chiedo troppo?»
LEGGI ANCHE:
- Caos cimiteri: indagato il sindaco Orlando
La vicenda di Bennardo Raimondi.
I nostri articoli:
- «Ho fatto bene a denunciare?»
- «Sono pronto anche a morire per aiutare la mia famiglia»
- «Ricordate pure i vivi, non solo i morti ammazzati dalle mafie»
- «Il nostro Natale non sarà diverso»
- «L'indifferenza è il virus più pericoloso»
- Il grido disperato: «Non serve a nulla denunciare la mafia. Sono stanco di vivere»
- Raimondi: «Ho denunciato, ma ho perso tutto. Non vivo più»
- Il dramma di Bennardo in una lettera aperta
- Il testimone di giustizia: «Aiutatemi»
- Dopo la denuncia solo la solitudine
- «Abbiamo fatto il nostro dovere. Ora viviamo di elemosina»
Ascoltate le nostre video interviste.
https://www.wordnews.it/videointervista-palermo-il-cimitero-della-vergogna
https://www.wordnews.it/cimitero-dei-rotoli-a-palermo-e-vietato-morire
uploads/images/image_750x422_61fe888bb21ff.jpg
2022-02-05 18:30:00
13