L’arresto di Matteo Messina Denaro ha aperto un vaso di pandora da cui stanno uscendo storie e vicende di ogni tipo.
Tra queste, citata in uno scritto trovato dalle forze dell’ordine in una sua abitazione, quella di Lorenza Alagna. Figlia che non ha mai riconosciuto il padre e ne ha preso nettamente le distanze, rompendo con lui ogni rapporto. Lo ha ribadito in questi giorni a vari giornalisti che l’hanno contattata. Alcuni hanno contattato e intervistato, già lunedì, anche il nipote Giuseppe Cimarosa.
Per Cimarosa il boss è «uno stronzo» e da anni lo ha ripudiato, rifiutato e lo combatte. Continuando a vivere in quello che per decenni è stato il feudo di Matteo Messina Denaro.
Nel 2019 in piazza a Napoli durante una manifestazione di «DisarmiAmo Napoli» contro la camorra scese in piazza Antonio Piccirillo. Al megafono, di fronte le telecamere e a centinaia e centinaia di persone urlò «la camorra fa schifo».
Antonio Piccirillo è il figlio del boss di camorra Rosario Piccirillo. «Voglio mandare una messaggio a tutti i figli di camorristi: non nascondiamoci dietro a un dito, i nostri genitori ci hanno dato una vita quasi impossibile – le sue parole di fronte a tutti e ripetute ai giornalisti presenti – io voglio una vita sana per i miei figli, con valori veri, lontana da un contesto criminale privo di etica e di valori». In quei mesi un altro figlio di boss tornò a conquistare le cronache nazionali, lo aveva già fatto anni prima finendo dritto dritto nel salotto di Bruno Vespa.
Era Giuseppe Salvatore Riina detto Salvo, l’autore del libro «Riina family» in cui esalta i «valori» che il padre gli aveva trasmesso, il suo grande «amore» e si lamentava di come gli era stato allontanato il padre dal giorno dell’arresto il 15 gennaio 1993.
La differenza tra Piccirillo e Alagna da una parte e Salvo Riina dall’altra è evidente e il confronto smonta ogni chiacchiera, ogni inutile chiacchiera giustificazionista sull’operato di Riina jr, sul contenuto del libro e sulla propaganda social seminata per anni. Anche, se non soprattutto, in quei mesi del 2019 da Casalbordino. «Come sia stato vantato, coccolato e ben trattato in quel periodo e cosa pubblicava sui social lo abbiamo documentato ripetutamente sulle nostre pagine – abbiamo riportato in un nostro articolo del 2 dicembre scorso – un’intensa attività social interrottasi nel dicembre 2019, quando sparì da Casalbordino e da allora mai più visto, e di cui oggi l’unica traccia rimangono i nostri articoli, i nostri screen e quanto precedentemente pubblicato sulle pagine facebook (profilo non più perché facebook cancellò al sottoscritto un profilo mentre mai nulla ha compiuto nei confronti dei post di questo soggetto e di pagine e gruppi osannanti mafie e mafiosi) e il profilo instagram curate dal sottoscritto».
«Sulla pagina «ufficiale» facebook e sul profilo instagram «ufficiale» di Salvo Riina non c’è più nulla, tutto sparito, tutto cancellato, non c’è più traccia – sottolineammo in quell’articolo – Perse esattamente come la grande attività sociale e benefica sbandierata nel maggio 2019 da lui e dal suo legale».
Tutto sparito ma i «frutti» continuano ad esserci, sotto i sempre più sporadici post (come mai? Dopo anni di pubblicazioni come non ci fosse un domani perché?) come documentammo pubblicando gli screenshot di alcuni commenti che ripubblichiamo oggi.
Come mai quei post sono spariti e perché? Questa una delle domande che ponemmo in quell’articolo.
È solo una delle ultime tra le tante domande che poniamo sin dal gennaio 2020 e continuiamo a porre. L’altra era relativa ad un video pubblicato nei mesi scorsi. «Video che pare essere il trailer di un film tratto dal libro «Riina family».
È così? Dopo il libro avremo anche un film per celebrare Totò u curtu e la sua famiglia?» scrivemmo il mese scorso sottolineando la circostanza che quello che dovrebbe il sito web della casa cinematografica produttrice risulta inaccessibile, inesistente. Ora il sito web e la pagina dedicata a Salvo Riina sono accessibili e visualizzabili. La nostra domanda del mese scorso si ripropone, quindi, con ancor maggior peso. E ribadiamo il nostro giudizio del mese scorso su questa circostanza, nata a quanto pare nello stesso anno del trentennale delle stragi di cui Totò Riina fu protagonista, «ci indigna, ripugna, sconcerta».
In conclusione riportiamo, ancora una volta, le tante domande inevase sul periodo casalese (oggi scomparso dai suoi social) di Salvo Riina.
Viste le dichiarazioni sulla stampa e sui social quale «nuova vita» ha mai proposto Riina jr?
Il tenore di vita, compresa la vacanza in un luogo extralusso, appare più che alto. Da quali entrate e quali ricchezze è permesso?
La casa editrice è fallita, chi stampa ora il libro e come è possibile che circolino nuove copie?
La vicenda di Licata (di cui abbiamo parlato in vari articoli tra cui questo https://www.wordnews.it/il-figlio-del-boss-dei-boss-in-abruzzo-e-riina-diventa-un-brand ) di oltre due anni fa quali sviluppi ha avuto? E quali conseguenze e attenzioni sul periodo vastesecasalese del rampollo della riina family?
Quanto assidua la frequentazione con i personaggi ricordati in quest’articolo di Riina nel suo soggiorno abruzzese? Quali rapporti sono rimasti?
Visto il tenore di vita che appare dalle foto su facebook ed instagram (certamente ben pochi residenti in Romania possono pagarsi una vacanza in luoghi extra lusso a Valencia, in Spagna), il rampollo vorrà magari mai raccontare qualcosa di dove sono finiti e come si potrebbero rintracciare i capitali del padre?
In un nostro articolo del gennaio 2020 pubblicammo la foto, in pieno Gomorra style, postata sulla bacheca facebook di Salvo Riina nel periodo casalese in cui campeggiavano la copertina del libro, altri oggetti, un paio di manette e quella che appare una pistola. Era effettivamente una pistola? E, soprattutto, la foto era di repertorio o scattata in quei giorni?
«Salvo Riina ha ora aderito a un progetto per la realizzazione di casette in legno, dove i detenuti potranno incontrare le famiglie senza andare alla ricerca di bar o locali di fortuna – riportò un quotidiano abruzzese nel maggio di due anni fa quando il tribunale concluse la sorveglianza a Salvo Riina Ha anche scritto un secondo libro. Il volume è in fase di pubblicazione e presto verrà distribuito nelle librerie». In quelle settimane furono sbandierati e propagandati anche grandi progetti «solidali» che avrebbe portato avanti qui in terra d’Abruzzo. Di tutto questo non si ha più traccia, così come apparentemente sparito da Casalbordino la sua frenetica attività social è quasi cessata, come mai?
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Perché sui social è sparito il periodo abruzzese? Dal libro «Riina family» verrà tratto un film? Chi lo produrrà?
Dopo il rampollo del boss tutto tace oscenamente dopo il concerto del neomelodico
In Abruzzo si esaltano per il secondo concerto in poche settimane
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Neomelodico nipote del boss zio Turi, evitata la doppietta. Ma ne è arrivato un altro
https://www.wordnews.it/neomelodico-evitata-la-doppietta-ma-ne-e-arrivato-un-altro
– Riina, dubbi e interrogativi mai evasi sui mesi casalesi e la «nuova vita»
- Il figlio del boss dei boss in Abruzzo. E “Riina” diventa un brand.
- Che fine ha fatto Salvo Riina?
- Dopo mesi di silenzio è ritornato il figlio di Riina
-Riina family tra inchini condannati, patrimoni sequestrati e vecchie domande ancora senza risposte
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2023-01-20 12:10:11
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