Questa notizia ci rende relativamente più ottimisti sull’esito della difficile causa che abbiamo intrapreso per tutelare la salute dei cittadini, calpestata dai Governi passati e anche da quello attualmente in carica che ha addirittura reintrodotto l’immunità penale in misura più ampia di quella voluta dal Governo Renzi.
Diamo atto al presidente Emiliano di avere preso finalmente una decisione coraggiosa e rispettosa della legalità, perché a Taranto, zona di sacrificio, per far valere i diritti umani occorre anche tanto coraggio, quel coraggio che deve muovere la Giustizia.
A differenza di altre volte (quando agli attivisti tarantini prometteva di stare dalla loro parte, ma, subito dopo, ai tavoli decisionali si allineava sulla decisione di continuare l’attività produttiva), in questo specifico caso il presidente Emiliano ha fatto il contrario: al Governo Meloni ha scritto di condividere l’ipotesi di un accordo di programma che disciplini la continuità produttiva, ma nella sede dove si decideranno le sorti dell’ILVA (Tribunale di Milano e Corte di Giustizia dell’Unione Europea) ha messo nero su bianco che vuole la chiusura dell’area a caldo.
Questo è un punto di non ritorno perché, a differenza dei teatrini della politica, nei procedimenti giudiziari le parti devono comportarsi correttamente, non possono cambiare idea a seconda di come gira il vento e devono essere leali e corrette, altrimenti vengono pesantemente sanzionate. Emiliano è un magistrato e quindi sa che le conclusioni che la Regione Puglia ha formalizzato dinnanzi ai giudici di Milano resteranno le stesse fino a fine causa.
Associazione Genitori tarantini
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2023-02-04 08:51:57
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